Perché non sono cristiano di Bertrand Russell edito da Longanesi

Perché non sono cristiano

Editore:

Longanesi

Collana:
Nuovo Cammeo
Edizione:
2
Traduttore:
Buratti Cantarelli T.
Data di Pubblicazione:
9 marzo 2006
EAN:

9788830423480

ISBN:

8830423483

Pagine:
226
Formato:
rilegato
Argomento:
Filosofia della religione
Disponibile anche in E-Book
Acquistabile con la

Descrizione Perché non sono cristiano

"Il cristianesimo pervade la società occidentale da così tanto tempo, e in maniera così invasiva, che le opinioni su di esso e sul suo ruolo ricoprono l'intero spettro delle possibilità: dalla constatazione di Sören Kierkegaard che 'non possiamo essere cristiani', per l'impossibilità di vivere un autentico rapporto personale con Gesù, all'affermazione di Benedetto Croce che 'non possiamo non dirci cristiani', per il ruolo che la fede e la Chiesa hanno avuto nella formazione della nostra cultura, al pronunciamento di Marcello Pera che 'dobbiamo dirci cristiani', perché la laicità e la democrazia non sarebbero (state) possibili al di fuori della tradizione evangelica. Evidentemente, e nonostante le loro differenze reciproche, gli esistenzialisti, gli idealisti e gli apostati hanno almeno un aspetto in comune: la mania di elevare le proprie opinioni personali al rango di verità universali. I logici sono più modesti, come dimostra fin dal titolo "Perché non sono cristiano" di Bertrand Russell: una memorabile raccolta di una dozzina di saggi scritti tra il 1925 e il 1954 (a parte una curiosità filosofica del 1899), in cui egli dice la sua su tutti gli aspetti della religione in generale, e del cristianesimo in particolare. (...)" (dall'introduzione di Piergiorgio Odifreddi)

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4 di 5 su 4 recensioni

Perché non sono cristianoDi l. Maria-5 luglio 2011

Leggere il filosofo inglese rappresenta sempre un 'esperienza di crescita umana e culturale. Ma più interessante è rendersi conto di come alcune proposizioni che oggi sono date per scontate solo settant'anni fa erano oggetto di dibattiti accesi. Ancora più interessante è leggere, nell'appendice di questo libro, come nei liberalissimi Stati Uniti d'America potesse essere impedito a quello che diventerà un premio Nobel di insegnare in un College. I tempi cambiano. Mai abbastanza.

Perché non sono cristianoDi g. Tommaso-16 febbraio 2011

Indubbiamente, riesce ad attirare l'attenzione del lettore. (Ri)leggere Bertrand Russell è sempre forgiante e interessante. Ma più interessante è rendersi conto di come alcune proposizioni che oggi sono date per scontate solo settant'anni fa erano oggetto di dibattiti accesi. Ancora più interessante è leggere, nell'appendice di questo libro, come nei liberalissimi Stati Uniti d'America potesse essere impedito a quello che diventerà un premio Nobel di insegnare in un College. I tempi cambiano. Mai abbastanza.

Perché non sono cristianoDi R. Pasqualina-21 novembre 2010

Er le innovative idee profuse nella sua attività di filosofo, e sintetizzate in questo libro, che inneggiano alla laicità dello spirito e delle scelte della vita, Bertrand Russell fu nei primi decenni del '900 a lungo osteggiato e addirittura subì un processo che lo escluse dall'insegnamento. "Così la forza della stupidità in basso, e l'amore per il potere in alto, paralizzano gli sforzi del libero pensiero. Soltanto la libertà accademica può allontanare questa sciagura. La persecuzione dell'intelligenza è un danno gravissimo per qualunque paese e frequentemente è stata causa di rovina nazionale". Quanta verità, e quanta attualità, in questa massima!.

moderno per tradizioneDi F. Alessandro-2 ottobre 2010

Russell inventa per così dire questo stile di scrittura picconando il cattolicesimo e le fedi in generale. Odifreddi ne ha omaggiato l'opera nel "Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici)" attualizzandolo. In ogni caso un ottimo libro scritto con il distacco degno dell'uomo razionale. Forse troppo distacco