Sulla pelle viva. Come si costruisce una catastrofe. Il caso Vajont di Tina Merlin edito da Cierre Edizioni

Sulla pelle viva. Come si costruisce una catastrofe. Il caso Vajont

Data di Pubblicazione:
2001
EAN:

9788883141218

ISBN:

8883141210

Pagine:
196
Argomento:
Reati e criminologia
Disponibile anche in E-Book
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Descrizione Sulla pelle viva. Come si costruisce una catastrofe. Il caso Vajont

Nel libro che ha ispirato l’Orazione civile di Marco Paolini e il film di Enzo Martinelli, Tina Merlin racconta con toccante lucidità gli eventi che portarono alla “tragedia annunciata” del Vajont, e le sue conseguenze negli anni successivi. Prima giornalista a denunciare dalle colonne de «l’Unità» la pericolosa situazione che si stava creando nella valle sopra Longarone. I suoi articoli le costarono un processo per “diffusione di notizie false e tendenziose”. Tina Merlin fa un ritratto più che mai attuale del potere e dei mostri che può generare, dando voce per prima all’attonito sdegno di chi, la tragedia del Vajont, l’ha vissuta sulla sua “pelle viva”.

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4 di 5 su 3 recensioni

Una tragedia annunciataDi M. Renzo-5 dicembre 2022

Alle 22, 39 del 9 ottobre 1963 una gigantesca frana di oltre 250 milioni di metri cubi di terra e rocce scese dal monte Toc nellinvaso realizzato grazie alla diga del Vajont, sollevando unonda gigantesca che spazzò via tutto quello che incontrava nello scendere a valle e che cancellò letteralmente Longarone, provocando, oltre alle distruzioni, quasi duemila vittime. Fatalità, evento imprevedibile, negligenza? Allinizio si invocò limprevidibilità del fatto, ma ben presto vennero alla luce decisioni ed eventi antecedenti che smontavano facilmente questa ipotesi, anche perché la giornalista dellUnità Tina Merlin aveva scritto della estrema pericolosità ricollegabile alledificazione della diga già a partire dai primi lavori, avviati nel 1957, pur in assenza di una valutazione geologica di un territorio dalla particolare fragilità tanto che la montagna che sovrastava i paesi di Erto e di Casso si chiama Toc e toc indica nel dialetto locale qualcosa di guasto, di avariato. Infatti chi abitava lì era a conoscenza dellinstabilità di quel monte, già oggetto in passato di altre frane, e gli unici che sembravano non saperne nulla erano proprio gli azionisti e dirigenti della SADE Società Adriatica Di Elettricità che si erano messi in testa di costruire la diga più alta dEuropa in modo da realizzare un invaso gigantesco. Una perizia geologica in realtà esisteva, ma era stata predisposta ad arte per consentire di intraprendere unimpresa che altrimenti non sarebbe stata autorizzata. Il libro della Merlin è un atto di accusa, chiaro e incontestabile, contro chi per denaro, e ben sapendo che il suo comportamento poteva provocare vittime, volle procedere lo stesso, un reato non da omicidio colposo, bensì quasi da omicidio volontario, ibrido peraltro non contemplato dal nostro codice penale, così che lunica accusa fu quella di omicidio colposo. Non vado oltre perché occorrerebbero chissà quante pagine; mi limito solo a evidenziare il valore di questo libro. Tina Merlin è brava, perché unisce allo stile giornalistico una impronta narrativa, grazie alla quale ben si comprende latmosfera e si prende consapevolezza della paura di questi montanari, schiacciati da un potere insensibile. Le qualità che ho potuto apprezzare nel romanzo La casa sulla Marteniga qui sono al servizio di uninchiesta giornalistica su un fatto drammatico, così che è evidente la tensione in attesa di un evento pressoché certo. Leggere queste pagine fa male, perché lavidità di certi uomini non ammette lesistenza di sentimenti, in quella che può essere definita unorgia del potere. Da leggere senzaltro.

CapolavoroDi D. Valentina-26 agosto 2011

Penso che questo sia un libro da proporre a chiunque. L'ho trovato a dir poco meraviglioso, ti catapulta nella vicenda e si vuole leggere tutto d'un fiato fino alla fine per capire nei dettagli come si è costruita la catastrofe del Vajont, ancora oggi meta di turismo. A seguito della lettura, per comopletare la storia è utilissimo vedere lo spettacolo di Marco Paolini sul medesimo evento basato appunto su questo libro.

Sulla pelle vivaDi F. Benito Maria Emanuele-19 novembre 2010

Davvero notevole. Mi viene in mente il verso di de andrè: "come si fa ad essere così coglioni da non capire che non esistono poteri buoni".