
Partigiani della Wehrmacht. Disertori tedeschi nella Resistenza italiana
- Editore:
Le Piccole Pagine
- Collana:
- Tracce scoperte
- Data di Pubblicazione:
- 2021
- EAN:
9788899171063
- ISBN:
8899171068
- Pagine:
- 359
- Formato:
- brossura
- Argomenti:
- Seconda Guerra Mondiale, Ammutinamento
Libro Partigiani della Wehrmacht. Disertori tedeschi nella Resistenza italiana
Trama libro
Nella Resistenza non tutti i tedeschi erano nemici. Fra il 1943 e il 1945, nel corso della Campagna d'Italia, più di mille soldati delle forze armate del Reich scelsero di disertare rischiando la pena capitale. Molti di loro si unirono ai partigiani italiani. Alcuni rimasero uccisi, altri decisero di rimanere in Italia e di integrarsi nelle comunità che avevano contribuito a liberare.
Recensioni degli utenti
Il valore universale del rifiuto alla barbarie. - 3 agosto 2021
Il libro ha il grande merito, di recuperare anche sulla base di pochi dati, talvolta indiretti, e scarse testimonianze a disposizione, la storia di coloro che hanno avuto la forza morale di opporsi all'abisso culturale e civile nazista. E all'interno della spietata macchina bellica tedesca, il coraggio di disertare con il rischio della vita e dello stigma di traditore da parte del proprio popolo. Stigma che ha perseguitato molti disertori tedeschi anche dopo la caduta dell'infame regime fin quasi in tempi recenti. Dunque recuperare la storia, ancorché frammentaria, di queste persone è un risarcimento e un atto dovuto di alta valenza culturale e storica. Non solo a loro, ma anche come tassello ulteriore alla conoscenza della resistenza antifascista e al suo carattere composito e sovranazionale. Di contro ad una visione unilaterale e semplicistica che attribuisce p. E. Al popolo tedesco, un carattere totalmente gregario e uniformato ai voleri della dittatura. Mentre anche in esso, e qui non ha importanza il numero ma il valore testimoniale e simbolico, sia fra i civili ( la rosa bianca) , sia in condizioni ancora forse più avverse, fra i combattenti, vi è stato chi ha detto no. E, a fronte di difficoltà di ogni genere e agli esiti più incogniti, si è unito a coloro che si battevano per la libertà e per la vita, per quei valori umanistici di civiltà e di giustizia, senza i quali essa non è degna di essere vissuta.