Parigi nel XX secolo di Jules Verne edito da Elliot

Parigi nel XX secolo

Editore:

Elliot

Collana:
Manubri
Traduttore:
Acquaro M.
Data di Pubblicazione:
11 dicembre 2018
EAN:

9788869936623

ISBN:

8869936627

Pagine:
160
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Trama Parigi nel XX secolo

Nella Parigi del futuro immaginata da Jules Verne, spettrale e ghiacciata, "il cielo zebrato di fili elettrici che passavano da una riva all'altra", Michel Dufrénoy è un giovane poeta spiantato che non vuole rassegnarsi al predominio della tecnica e del profitto, né piegarsi al culto del Gran Libro contabile. Michel organizzerà la sua personale resistenza con un curioso gruppo di alleati - un professore di lettere senza più studenti, uno zio sognatore, un musicista in incognito e una giovane e saggia ragazza - con cui proverà a fronteggiare un nemico ben più potente di loro, il demone dell'elettricità. Scritto nel 1863 e riscoperto solo nel 1994, in Parigi nel XX secolo l'autore presagisce l'avvento di reti metropolitane e treni ad aria compressa, dei grattacieli e perfino della sedia elettrica, in un romanzo visionario e dolente che smentisce la fama di Verne come ottimista cantore del progresso.

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3 di 5 su 1 recensione

DodecafoniaDi M. Amalia-1 aprile 2012

Benché questo romanzo breve di Verne sia decisamente meno riuscito di tanti altri suoi fratelli, il consiglio di leggerlo e meditarlo non mi sembra sprecato. Scritto nel 1863, ambientato nel futuro, nel 1960, è il racconto delle amare riflessioni di un giovanissimo poeta e delle sue peregrinazioni in una Parigi che ha dimenticato la cultura. Michel, quindicenne vincitore di un premio letterario, costretto però a vivere in una società supertecnologica e straniante, obbligato ad accettare un lavoro assurdo, se ne va a passeggio al Père Lachaise, alle tombe dei musicisti più insigni, dei poeti e degli uomini di scienza. E gli effetti del libro sono pessimistici, al punto che l'editore di allora consigliò di non pubblicarlo. A chi potrebbe piacere questo libro? Certamente ai cultori di musica classica, perché... Verne giunse a prevedere l'invenzione della dodecafonia! E solo in parte ciò dovrebbe stupire, in quanto Verne, schieratosi con gli estimatori di Rossini contro i wagneriani, vedeva nella musica a venire solo un baccano vieppiù insostenibile. L'idolo di Verne, Rossini appunto, nel 1863 era ancor vivo e venerato in quella stessa Parigi. Perciò, se il romanzo potrà deludere per la trama o per la sua fondamentale incompiutezza, non tradirà chi ama questi argomenti.