Il padiglione d'oro
- Editore:
Feltrinelli
- Collana:
- Universale economica
- Edizione:
- 17
- Traduttore:
- Teti M.
- Data di Pubblicazione:
- 28 gennaio 2015
- EAN:
9788807885914
- ISBN:
8807885913
- Pagine:
- 250
- Formato:
- brossura
Trama Il padiglione d'oro
Nel 1950 avvenne il fatto che ispirò a Mishima questo "Padiglione d'oro", che è del 1958: un giovane accolito buddista, deforme e balbuziente, dà fuoco a uno dei maggiori monumenti dell'arte giapponese, il padiglione di un celebre santuario di Kyoto, il Kinkakuji, il quattrocentesco tempio zen. La storia di questo clamoroso gesto è raccontata da Mishima con aderenza alla cronaca, ma in modo da assegnare un senso simbolico ossia problematico all'azione del piromane. La chiave dell'ossessione di Mizoguchi, Mishima la ricerca in quell'attesa quasi magica della grande distruzione che rappresenta il tema profondo di tutta la prima parte del libro fino al giorno della sconfitta bellica del Giappone. La calata agli inferi si svolge sul tema di straordinarie, attonite rievocazioni di memorie dell'infanzia. Il tema della bellezza suprema del padiglione affonda le sue radici in un'ossessione infantile esorcizzata dallo storpio Mizoguchi con un atto che trova giustificazione anche nella dottrina buddista della morte al mondo e della cancellazione del bello in quanto pura apparenza.
Recensioni degli utenti
Un capolavoro-25 marzo 2011
Capolavoro assoluto di Mishima e meraviglioso esempio di letteratura contemporanea, il racconto di un giovane monaco profondamente turbato dalla bellezza e perfezione del tempio buddhista noto come Padiglione d'oro. La presa di coscienza della caducità umana in contrapposizione al perpetuarsi nel tempo dell'incanto dell'edificio è narrata in questo romanzo con una assoluta maestria, tanto da farne un capolavoro di introspezione psicologica. Lo sconvolgente finale - fatto peraltro realmente accaduto - rappresenta uno dei momenti più terribili mai descritti in un romanzo. Assolutamente da leggere.
Sublime-11 dicembre 2010
Prendendo spunto da un episodio realmente avvenuto nel 1950, Mishima racconta con le modalità e gli accenti che gli sono propri la storia di Mizoguchi, giovane monaco che diede fuoco al Kinkakuji, un quattrocentesco santuario zen di Kyoto. Si tratta nel complesso di un libro molto interessante con meravigliose descrizioni naturali, una Natura in parte pittoresca e in parte sublime, sempre presente, pressante e dominatrice.
Il padiglione d'oro-9 ottobre 2010
La scrittura di Mishima è straordinariamente ricca e complessa. questo libro è stato il mio primo incontro con questo scrittore, casuale perché suggeritomi, dato che il "protagonista" è un monaco balbuziente. curiosamente, tra l'altro, la balbuzie non è rappresentata nel testo, "c'è ma non si vede/sente", per così dire. un libro sulla potenza terrificante della bellezza, e sulla distanza incolmabile tra essa e l'uomo. ma oggi dovrei rileggerlo, sono passati davvero molti anni da allora.