Libro Opera posthuma (rist. anast. 1677) di Baruch Spinoza
Trama libro
La prima edizione anastatica delle opere di Spinoza, pubblicate anonime nel 1677, a pochi mesi dalla scomparsa dell'autore, e mai più ristampate. La riproduzione fotografica integrale delle Opere postume di Baruch Spinoza propone al lettore l'unico documento pervenutoci delle opere fondamentali del filosofo. Nel dicembre del 1677, dopo appena nove mesi dalla morte di Spinoza avvenuta a L'Aja il 21 febbraio, venivano raccolti gli scritti che non poterono essere pubblicati mentre il filosofo era in vita. L'impresa editoriale fu promossa e sostenuta dalla cerchia degli amici di Spinoza i quali, sempre nel 1677, pubblicarono anche la traduzione olandese, De nagelate schriften, meno completa rispetto alle Opere latine. Nelle Opere postume, per volontà dello stesso Spinoza, il nome dell'autore compariva solamente con le iniziali B.d.S. e, per non far correre rischi ai responsabili della pubblicazione, non veniva citato il vero nome dell'editore, Jan Rieuwertsz, né il luogo di stampa, Amsterdam. L'importanza dell'opera risiede in primo luogo nel fatto che non sono mai stati rinvenuti, ad eccezione di alcune rare lettere, i manoscritti dell'autore. Le Opere postume, certamente progettate e messe a punto quando il filosofo era ancora in vita, hanno così il valore di veri e propri originali. Esse costituiscono la più preziosa testimonianza dell'attività filosofica di Spinoza, l'unico documento su cui si sono fondate tutte le edizioni e traduzioni successive delle opere, sino alle attuali, in corso di pubblicazione. Ognuna di tali edizioni infatti ha dovuto e continua ancora a basarsi sulla parola postuma del filosofo, senza poter prescindere da una rinnovata e più attenta analisi degli originali, qui ora riproposti. Il volume presenta in riproduzione fotografica (e nelle dimensioni dell'originale) le 808 pagine di cui si compone l'Opera posthuma. Essa comprende nell'ordine: L'Ethica, con l'esposizione complessiva del sistema; il Tractatus politicus, l'ultimo documento, non soltanto politico, del pensiero spinoziano; il Tractatus de intellectus emendatione, il primo tentativo, incompiuto, di elaborazione filosofica; le Epistolae con precisazioni e integrazioni talvolta essenziali delle altre opere, oltre a un panorama, già completo, delle principali obiezioni mosse alla filosofia spinoziana; il Compendium gramatices linguae hebraeae, anch'esso incompiuto, con l'illustrazione delle strutture fondamentali della lingua ebraica mirante a ricostruire, nel quadro di un progetto complessivo formulato dagli amici della società "Nil volentibus arduum" la logica universale operante nelle grammatiche delle diverse lingue. Nella Prefazione, Filippo Mignini illustra alcuni motivi significativi presenti nell'opera. Nella Nota introduttiva di Pina Totaro, oltre a una breve esposizione dei contenuti, vengono presentati gli ultimi risultati della ricerca concernenti la trasmissione e pubblicazione delle Opere Postume e la storia della loro fortuna.