Oggetti da Berlino di Michael Pye edito da Tropea

Oggetti da Berlino

Editore:

Tropea

Collana:
I Marlin
Traduttore:
Brinis H.
Data di Pubblicazione:
gennaio 2007
EAN:

9788843803880

ISBN:

8843803883

Pagine:
284
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Trama Oggetti da Berlino

Lucia Müller-Rossi possiede il più importante negozio d'antiquariato di Zurigo. Ormai novantenne, conduce una vita agiata e gode del rispetto della comunità cittadina. Nessuno conosce il suo passato, o forse preferisce ignorarlo. Ma un giorno Sarah Freeman, un'ebrea tedesca sopravvissuta all'Olocausto, vede in vetrina un delicato tavolo intarsiato che, prima della guerra, apparteneva a lei e al marito. Come molti altri, prima della deportazione nei campi di sterminio, aveva affidato i propri beni a Lucia perché li custodisse. Ora la famiglia Müller sarà costretta ad affrontare la verità, dopo decenni di menzogne e di silenzi. Il figlio di Lucia, Nicholas, insegna storia all'università ma paradossalmente non ha mai avuto il coraggio di indagare sull'oscuro passato della madre; e la nipote Helen, venuta a sapere che la nonna era già stata processata e assolta da un tribunale del dopoguerra, sente l'impulso irresistibile di denunciarla perché sia fatta giustizia.Zurigo, giorni nostri. In una fredda giornata d'inverno, un'anziana signora indugia, poi si ferma, come paralizzata, davanti alla vetrina di un lussuoso antiquario del centro. Un'altra donna si avvicina: èHelen,nipote di Lucia Müller-Rossi, la proprietaria del negozio. Helen vede lo sguardo dell'anziana signora, sempre più commosso, fissare quella scrivania intarsiata di fiori in legno chiaro che l'ha sempre incuriosita, ma di cui sa così poco. Un oggetto che sembra legato in modo indissolubile agli anni della guerra, quando i Müller-Rossi vivevano a Berlino, a un passato oscuro su cui la sua famiglia ha calato una cortina di silenzio. Chi è quella donna? Cosa la lega a quegli oggetti? Helen avvicina l'anziana signora, Sarah Freeman, che lentamente, con difficoltà, trova la forza per raccontare: della giovinezza nella Berlino nazista, del matrimonio con un medico ebreo, del nascondiglio in un capanno degli attrezzi, e poi della sua nuova vita a Londra come giornalista; ma soprattutto di Lucia Müller-Rossi, la sua colta e affascinante vicina di casa, italiana e svizzera, che si prestava gentilmente a conservare gli oggetti di valore di conoscenti ebrei. Prende poi forma un racconto a più voci, e ai ricordi di Sarah si uniscono quelli lacunosi di Nicholas, il padre di elen, e della stessa Lucia: la vita dorata delle ambasciate, la corruzione, i bombardamenti su Berlino e infine la misteriosa fuga a Zurigo nel '45, con sette furgoni carichi di mobili al seguito. Insieme alla memoria riaffiorano incubi e orrori rimossi dalla coscienza ma impossibili da cancellare, dove la linea netta che divide carnefici e vittime si sfuoca, senza però alleggerire un fardello insopportabile.Ispirato a una storia vera, tratta dal resoconto di Thomas uomberger sul commercio d'arte in Svizzera durante la Seconda guerra mondiale, Oggetti da Berlino è un romanzo denso e appassionante sul confine che separa il bene dal male, sulla difficoltà di convivere con il rimorso e sull'impossibilità di seppellirlo, e riporta alla luce un episodio dimenticato degli anni più neri del Novecento europeo.Michael Pye, romanziere, storico e giornalista, nato in Inghilterra, per anni ha lavorato tra New York e l'Europa ma oggi vive in un piccolo villaggio del Portogallo. Ha pubblicato una decina di libri, tra cui Maximum City: The Bio-graphy of New York e Taking Lives. In Italia sono usciti La stanza degli annegati (Marco Tropea Editore, 2003) e Ladro di vite (Net, 2003).

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2 di 5 su 1 recensione

Storia amaraDi V. Maria-16 luglio 2013

Un libro di difficile lettura che non mi è piaciuto molto, al di là dell'interessante argomento trattato. Inizia con un episodio che vede un'anziana signora bloccarsi avanti ad una vetrina di Zurigo, dove un mobile esposto paralizza il suo sguardo, suscitando la curiosità di una ragazza nipote della proprietaria del negozio che, incuriosita, decide di approfondire la cosa. Da qui parte la storia che tocca un argomento molto doloroso e scottante, quello dei beni degli ebrei che non sono più tornati. Con continui flash back, che però spesso appesantiscono il racconto, in quanto troppi e con salti generazionali, la storia va avanti fino alla scoperta di una cruda realtà che, ahimè, non è romanzo, ma cronaca.