Oblòmov di Ivan Goncarov edito da Mondadori

Oblòmov

Editore:

Mondadori

A cura di:
E. Guercetti
Data di Pubblicazione:
23 marzo 2010
EAN:

9788804597100

ISBN:

8804597100

Formato:
rilegato
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Trama Oblòmov

Meditato e scritto per oltre un decennio, "Oblòmov" venne pubblicato nel 1859, suscitando fin dal primo apparire ampi dibattiti. In effetti il protagonista eponimo, Il'jà Il'ìc Oblòmov, è uno di quei personaggi davanti ai quali tanto i lettori comuni quanto i critici letterari non rimangono indifferenti: preda di un'invincibile apatia che neppure l'amore sincero per la bella Ol'ga riesce a vincere, è caratterizzato da un'ipertrofia della coscienza cui corrisponde una paralisi dell'azione, o un suo dissiparsi in gesti sterili e disperati. Il "tipo umano" che Goncaròv mette in scena è da un lato squisitamente russo - e imparentato con altri celebri personaggi di quella letteratura, dall'Onégin di Puskin al Pecòrin di Lérmontov -, un tipico esponente dell'aristocrazia ottocentesca irrimediabilmente corrotta dai suoi stessi privilegi; dall'altro è emblematico di una condizione esistenziale eterna, a metà strada tra Amleto e Don Chisciotte, con la quale ogni generazione, in ogni luogo, si confronta.

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4 di 5 su 1 recensione

Chi è Oblomov?Di L. Carlo-12 marzo 2012

''Oblomovismo' '. E' questa la parola che appare ossessivamente in tutto il romanzo, dall'inizio alla fine. Oblomov suscita nelle persone che hanno a che fare con lui, sia come figure del romanzo, sia come lettori del libro, opinioni contrstanti. In entrambi i casi, ci sono pareri divergentii: per qualcuno Oblomov è un uomo insignificante che non prende nessun tipo di iniziativa e lascia che il mondo gli passi accanto senza battere ciglio. Per altri è l'emblema dell'egoismo, facendo sempre e solo ciò che gli aggrada, senza mai farsi trascinare o coinvolgere in iniziative altrui. Per altri ancora, che leggono i suoi comportamenti in modo diverso, è il simbolo della bontà impersonificata. Per tutto il romanzo sono presenti queste diverse visioni; differenze che rimangono fino alla fine. Comunque la si pensi, resta un classico della letteratura russa che non sfigura accano a nomi quali Turgenev e Tolstoj.