La notte della rabbia

9 maggio 1974. Le Sap hanno rapito il professor Marcelli, astro nascente della politica nazionale, e ucciso il carabiniere di scorta. Le indagini che il colonnello dell’Arma Leone Ascoli avvia insieme al giudice Tramontano si presentano subito complesse. L’unico appiglio è la presenza di una testimone che ha assistito all’agguato. Come se non bastasse, alla porta dell’ufficiale bussa Bepi, un ex partigiano che gli ha salvato la vita quando i due erano internati ad Auschwitz. L’uomo gli comunica che Helmut, il tenente delle SS che è stato il loro aguzzino, si trova a Roma sotto falso nome, e gli chiede di ripagare il suo debito con lui rintracciandolo e consegnandoglielo per una feroce vendetta. Il problema è che Helmut è diventato un agente doppio, in bilico fra le due anime di una Germania divisa dalla conferenza di Jalta. Intanto le lancette scorrono e le Sap lanciano un ultimatum: se lo Stato non libera il loro capo, il professor Marcelli verrà giustiziato. Sono ore drammatiche per il colonnello Ascoli. Nella sua mente passato e presente si rincorrono. E sono molte le cose con cui si trova a fare i conti: prima fra tutte la sua coscienza.