La nostra guerra. Il diario di Claire Balp
- Editore:
Libribianchi
- Collana:
- Altrove
- Traduttore:
- Casavola L.
- Data di Pubblicazione:
- 1 dicembre 2009
- EAN:
9788895307091
- ISBN:
8895307097
- Pagine:
- 168
- Argomenti:
- Seconda Guerra Mondiale, DIARI E LETTERE
Descrizione La nostra guerra. Il diario di Claire Balp
Nell'agosto del '44 un gruppo di pacifici abitanti di un villaggio della regione di Barcelonnette, all'oscuro delle vicende e del caos che, sia l'Italia, sia la Francia stavano vivendo in quelle settimane, viene deportato dalle truppe di occupazione tedesche. Il diario, scritto da Claire Balp, allora ventiquattrenne, ci racconta le diverse fasi della deportazione, incominciando dall'ordine di immediata evacuazione degli abitanti della vallata di Larche; ordine che alcuni di essi, isolati e con il telefono fuori uso, ignorano completamente.
I deportati "senza motivo" di Saint Ours, (non erano né partigiani, né politici, né ebrei, né zingari), percorrono attraverso le vie del Piemonte un itinerario, spesso di dolore, che non avrà mai una spiegazione, né una ragione evidente.
Claire, nel suo diario-libro, ci rivela con amarezza e sobrietà, ma senza acrimonia, l'angoscia del viaggio, lo sgomento che incominciò con la partenza in "fila indiana" di tutti gli abitanti del villaggio; a piedi, a partire dall'alba del 28 agosto questa piccola folla si ritrovò alle otto di sera ad Argentera, il primo paese italiano. Da questo momento, in un altalenarsi di vicende, il piccolo gruppo si vede spostato in varie città e paesi del Piemonte, internati nelle caserme o ospitati presso famiglie, ma pur sempre prigionieri, fino ad essere dimenticati in una caserma di Torino; i deportati di Saint Ours ritorneranno a casa attraverso la Svizzera, nell'agosto del '45 esattamente un anno dopo la loro partenza coatta.
Attraverso il diario di Claire emergono episodi di amicizia, di generosità e di accoglienza da parte degli abitanti dei paesi in cui hanno sostato; episodi che hanno fatto il miracolo di far dimenticare la fame, il freddo e la precarietà del presente.
Prefazione di Romain H. Rainero.