
Non ci resta che un cane. Diario semiserio di un parroco di campagna
- Editore:
Proget Type Studio
- Data di Pubblicazione:
- 2018
- EAN:
9788894868357
- ISBN:
8894868354
- Pagine:
- 234
- Formato:
- brossura
- Argomenti:
- Ministero e attività pastorale cristiana, Cattolicesimo romano, Chiesa cattolica romana
Libro Non ci resta che un cane. Diario semiserio di un parroco di campagna di Giorgio Bozza
Trama libro
Tutta la varietà, tutta la delizia, tutta la bellezza della vita è composta d’ombra e di luce!
La celebre frase di Lev Tolstoj sembra ben riassume questo libro: brevi storie dallo stile fresco, evocativo, concreto, diretto, semplice, sempre parlanti. Racconto dopo racconto, emerge nella sua interezza una velata e crescente luce che dirada piano piano le oscurità, donando misura e dimensione a ogni notte che abita il nostro vivere. Si respira tutta la bellezza della vita, gustata, lungo lo scorrere dei giorni, nella grandezza umile di un fiore, nello sguardo incantato dinnanzi a un paesaggio di montagna, nelle parole che commuovono di un bambino.
Scene di vita quotidiana dove si impara a leggere chi siamo. In un alternarsi gradevole e coinvolgente di contesti familiari e surreali, ciascuno può scoprire un pezzo di sé.
“Galline crude” o “il Suono dei campanelli”, oppure “Maestri o Clown” e molti gli altri gradevoli racconti, hanno in comune non soltanto una sapiente e disarmante semplicità, ma anche la capacità sottile di mettere a nudo proprio quei pensieri e quelle autentiche verità che ciascuno custodisce dentro e che, alla fine, davvero fanno danzare il cuore.
In questo quotidiano danzare di sentimenti e pensieri, raccontati spesso con riferimenti a figure di santi o di grandi letterati, si avverte la precarietà del nostro andare randagio. È la “Desolazione spirituale” che si fa luce, quando si inizia a camminare insieme agli altri, diventandone, alla fine, compagni. E non spaventa più nemmeno la notte dello spirito, la stessa vissuta da santa Teresa di Lisieux, smarcata proprio vivendo un cammino di fede autentico, dentro a un amore vero e disinteressato, gratuito, generoso e solidale.
Queste riflessioni, genuine e feconde, seminano coraggio e speranza. Un invito a cambiare strada, a tentare di rendere migliore l’umanità, partendo da noi stessi. Un cambiamento che ha bisogno di sproni continui, di buone vicinanze, di sentimenti autentici. È la Vita che chiede di essere risvegliata e rigenerata da una Parola che va ascoltata e, soprattutto, vissuta. È un richiamo costante e deciso a una consapevolezza chiara dell’identità cristiana, in una tensione all’incontro e al dialogo con chi ci sta vicino.
La magica intesa dell’autore con lo sguardo tenero di un cane, innesca quel coinvolgimento di sguardi che vorremmo incontrare anche tra noi umani, fino a trasformarsi in concreti gesti d’amore, in storie autentiche di amicizia fedele, in condivisioni di vita che alla fine la rendono parlante e significativa.
“Non ci resta che un cane” è un invito chiaro a diventare “generativi”, a dare alla luce parole, sguardi e gesti capaci di rendere feconda ogni relazione. Fino a farsi servi gli uni della felicità degli altri.