Nessun testimone di Elizabeth George edito da TEA

Nessun testimone

Editore:

TEA

Collana:
Teadue
Traduttore:
Pietri M. C., Verrengia E.
Data di Pubblicazione:
22 novembre 2007
EAN:

9788850215225

ISBN:

8850215223

Pagine:
694
Formato:
brossura
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Descrizione Nessun testimone

Thomas Lynley torna a indagare affiancato dalla sua collega Barbara Havers e da Winston Nkata, da poco promosso detective, e il caso che devono affrontare richiederà tutte le loro abilità deduttive. Per le strade di Londra si muove un sinistro assassino. Sulla sua strada ha lasciato il corpo nudo e mutilato di un giovane adolescente e una serie di macabri indizi lasciano pensare all'opera di un serial killer. Lynley scopre presto che l'assassino ha già colpito altre tre volte, senza che la polizia sia arrivata a collegare i casi o a dare loro importanza. La ragione purtroppo è molto semplice: le prime vittime erano ragazzi neri.

Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 2 recensioni

Nessun testimoneDi l. vito-11 febbraio 2012

Un giallo affascinante e complicato, in cui il profilo dell'assassino è perfetto, studiato e compreso, ma dell'omicida non si ha traccia. Elizabeth Geroge è una scrittrice davvero specializzata in triller psicologici, e questo è sicuramente uno dei suoi casi migliori. Nessun testimone lascia però una battuta in più, uno di quei classici colpi che lasciano il segno, fino alle lacrime.

Nessun testimoneDi L. Alberto-5 agosto 2011

Libro intessuto su piani narrativi diversi che ne esaltano la lettura unitaria, il razzismo neanche tanto latente della società anglo-sassone che si accorge di un serial killer solo quando viene ucciso un ragazzo bianco. Della storia possibile (ma forse in altre puntate) di Barbara con il pakistano. Dei meccanismi polizieschi del potere dove (ma non solo in polizia) è più importante non essere in errore che trovare realmente il colpevole. Della storia probabile di Nkata con la negretta (e questa sembra la cosa più positiva). Della vita e del mondo di Lord Ashtertone, per il volgo ispettore Lynley, della moglie, dell'amico Simon, e via nobilando. Ovviamente è l'irruenta Barb che avrà le intuizioni giuste fin dall'inizio (ma che al solito non verranno ascoltate). Poi ci si dovrà anche sorbire tutta la drammologia personale di Lynley (di cui forse la George s'è un po' stufata, perché non ha più le capacità taumaturgiche di altri romanzi). Il mestiere però è tanto, e come in tutti gli scrittori di peso, in una cascata di finali e sottofinali tutte le porte aperte si chiudono ad una ad una. Alcune ribadiscono il mio giudizio iniziale, si chiudono colpendo il lettore all'addome e facendogli giurare di non voler leggere più nulla di questa antipatica scrittrice che, per rendere umani i buoni, li fa soffrire come i cattivi. Alcune rimangono aperte (o socchiuse), preavvertendo il lettore che ci può scappare un altro episodio.