Napoleone a Mosca di Anka Muhlstein edito da Mondadori Bruno

Napoleone a Mosca

Traduttore:
Cagnone N.
Data di Pubblicazione:
19 maggio 2011
EAN:

9788861596146

ISBN:

8861596142

Pagine:
267
Formato:
brossura
Argomenti:
Storia d'Europa, Storia contemporanea dal 1700 al 1900
Acquistabile con la

Descrizione Napoleone a Mosca

Costruito con un ampio ricorso a memoirs, lettere e documenti di epoca napoleonica, il libro narra gli eventi dal maggio al dicembre del 1818, l'arco di tempo in cui la più grande armata mai radunata fino a quel momento invase la Russia, marciò fino a Mosca e poi dopo aver vinto ogni battaglia e conquistato la capitale, si ritirò incalzata dall'inverno che sopravanzava e dai cosacchi che la decimavano. Il racconto è documentato, attento agli aspetti psicologici e intellettuali dei protagonisti così come a quelli militari e logistici della campagna di Russia. Molti passaggi danno prova di una capacità evocativa e narrativa. I quesiti di fondo riguardano le ragioni politiche ma anche psicologiche delle scelte di Napoleone: la stessa campagna e la rottura del trattato firmato con lo zar Alessandro, la decisione della ritirata, di riconoscere come sconfitta una spedizione che aveva portato alla vittoria sanguinosa di Borodino e alla conquista di Mosca, data poco dopo alle fiamme dai russi. Napoleone è ritratto preoccupato per la giovane età di certe truppe alleate, ritenendo che le sofferenze prolungate di una spedizione sarebbero state meglio sopportate da soldati più avanti negli anni - e saranno numerosissimi i suicidi tra i giovani soldati -, messo a dura prova nel constatare che le vittorie sul campo e la presa della città russa più importante non significavano una vittoria, ma anzi il preludio di una disfatta.

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4 di 5 su 2 recensioni

Napoleone a MoscaDi R. Lucia-19 luglio 2011

E' davvero semplice da leggere ed è ottimo per passare un po' di tempo. A meno che, ovviamente, non si stia cercando un libro di storia e tecnica militare vero e proprio (tipo Chandler, per intenderci). Qui, infatti, il ricorso alle memorie ed agli appunti dei partecipanti alla Campagna di Russia viene utilizzato ad un livello meno approfondito, più che altro per dipingere fatti e stati d'animo della Grande Armata. In quest'ottica, è quasi naturale che la parte più approfondita e più interessante del libro sia il sacco e l'incendio di Mosca (come lo stesso titolo lasciava presagire, peraltro) e non invece gli aspetti strategici e tattici della avanzata, della ritirata, o la descrizione di Borodino, di Smolensk e della Beresina. Si tratta comunque di un lavoro molto interessante, che non indulge particolarmente al lato pietoso-eroico della ultima fase della ritirata, e che cerca di disinnescare il mito (napoleonico...) del generale inverno.

Il genio del secolo XIX all'ultimo attoDi d. edvige-1 ottobre 2010

Al contrario di quanto nell'immaginario collettivo si attribuisce alla disfatta della campagna di Russia del 1812 condotta dall'Imperatore francese, il generale inverno, questo saggio romanzato ci aiuta a capire quali fossero le reali condizioni di un esercito di cinquecentomila uomini arrivato nel cuore della Russia percorrendo oltre duemila chilometri tra indisciplina e saccheggi e battaglie mancate. Nonostante tutto il genio di Bonaparte riuscirà a conquistare Mosca ma non a sconfiggere la Russia. Napoleone in Russia si ritrova, e lo stesso abbandono dell'armata durante la ritirata e da rivalutare alla luce di ciò che il libro ci presenta.