Mondoserpente

E' la sua terza opera pubblicata e l'autore è riuscito a riconfermarsi. Se già con Let it Be aveva dato un'ottima dimostrazione di avere un linguaggio personale, distintivo e poetico con cui tratteggiare le sue storie e la sua personale visione, con mondoserpente ritengo si sia superato. All'inizio ho fatto un po' di fatica ad adattarmi alla sua prosa, ad uno stile lineare e fluido ma emotivamente asciutto, una terza persona che scorre le pagine come fosse un riassunto di una cronaca, un incedere veloce che riprende imparziale, come se fosse una telecamera dall'alto, gli avvenimenti che accadono nelle prime pagine, evitando commenti, moralismi, intepretazioni del dolore. Una scelta che comincia a diventare appagante subito dopo il prologo, quando l'attenzione dell'autore si sposta dalla sua visione verticale e entra nell'anima di Michele Idea, detto Mich, che diventa la prima persona narrante del libro, un personaggio spesso alienato ma con una profondità poetica e malinconica di fondo che lo rendono affascinante e cinico, un dialogo interiore acuto e sofferto, con una corazza esistenziale apparentemente solida ma piena di fragilità e di debolezze. Se Mondoserpente doveva confermare il talento di Paolo Grugni, il risultato l'ha ottenuto alla grande, questa volta la storia ha una forza e un impatto che non lascerà indifferenti, e la lettura del romanzo mi sento di consigliarla a quasi tutti, non è una lettura rassicurante e non offre molti livelli di comodità, la soggettività dei gusti personali può influire molto sul giudizio finale più che per altri libri, ma a chi è affascinato dalla parola, a chi piacciono storie che offrano un profonda introspezione sul mondo che viviamo, chi ama la poesia che esalta le emozioni (di qualunque genere esse siano) , chi apprezza la ricerca stilistica che non fa il verso a sé stessa ma si propone di essere diversa mantenendo forza ed efficacia narrativa, a chi ama regalarsi un'esperienza letteraria di per sé innovativa, consiglio la lettura di Mondoserpente.