Mistero impenetrabile. La scienza come lotta pro e contro la natura

Scienziato scomodo, pensatore e letterato controcorrente, in un'epoca tutt'ora fideisticamente ancorata alle concezioni illuministiche del mondo e della scienza, Erwin Chargaff è una figura unica nel panorama culturale contemporaneo: egli non inneggia qui alla scienza e ai suoi trionfi, non ci propone la vicenda di un progresso a "lieto fine". Ci fa scorgere invece con l'autorevolezza e l'umiltà che contraddistinguono solo gli autentici grandi protagonisti culturali di un'epoca, la via della contemplazione, del rispetto profondo verso la natura e le sue manifestazioni. Senza volersi attenere alla lettera alla visione goethiana della natura, secondo la quale finanche "la scomposizione della luce attraverso un prisma sarebbe stata forse un supplizio inflitto alla natura", Chargaff esorta l'uomo d'oggi a ridimensionarsi, a non considerare il creato come una sua proprietà da poter sfruttare e depredare. Nella sua veste di scienziato, egli fa luce sulle spaventose incognite che pesano sul futuro dell'uomo; nella sua veste di pensatore, sottolineando le implicazioni etiche, tragicamente evidenti, della ricerca scientifica attuale - in particolare dell'ingegneria genetica - , ci invita a riscoprire la via del silenzio interiore, dello stupore estatico nei confronti del mistero impenetrabile della natura vivente.