I miserabili di Victor Hugo edito da Garzanti
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I miserabili

Editore:

Garzanti

Edizione:
21
Traduttore:
Saraz L.
Data di Pubblicazione:
15 gennaio 2015
EAN:

9788811810896

ISBN:

8811810892

Formato:
brossura
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Trama I miserabili

Jean Valjean, un forzato, si rifugia presso il vescovo di Digne, ma lo deruba di due candelabri. Arrestato, il vescovo testimonia in suo favore e Valjean, commosso, cambia vita. Il suo nuovo nome è Madeleine e, diventato sindaco, difende una donna, Fantine che, sedotta e abbandonata con la figlia Cosette, era stata arrestata e maltrattata dal commissario Javert che sospettava che Madeleine e Valjean fossero la stessa persona. Per salvare un innocente, Valjean confessa la sua vera identità. Poi fugge, si rifugia a Parigi dove, dopo varie vicende, riuscirà a salvare Cosette dal violento Thénardier. Nel 1832 si trova sulle barricate con Marius che, salvato da lui, sposerà Cosette. Quando Valjean morirà al suo capezzale ci saranno i candelabri del vescovo. Introduzione di Giuseppe Anceschi.

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4 di 5 su 10 recensioni

La magia del cuore umanoDi G. Alba Rosa-19 febbraio 2013

Il vero grande manifesto del Naturalismo francese. L'umanità in tutte le sue forme e sfumature raccolta in questo epico capolavoro che testimonia la straordinaria capacità intrinseca ad ognuno di fuoriuscire dagli schemi che ti vogliono prodotto del tuo ambiente, la possibilità sempre viva ed accesa di cambiare ed essere migliore del tuo destino. Unico, indimenticabile e di rara bellezza descrittiva.

Grande capolavoroDi P. Beatrice-4 maggio 2012

Grande classico e grande capolavoro: è considerato uno dei romanzi più popolari di Hugo. Una storia di cadute e di risalite, di peccati e di redenzione, raccontata nel migliore dei modi, con mille sfaccettature che riguardano i vari personaggi che li rendono unici, facendo anche vari riferimenti alla storia.

Il romanzo degli ultimiDi D. Marta-24 marzo 2012

L'attenzione è rivolta agli ultimi della società, destinati a pagare per colpe che in realtà non si possono neanche considerare tali perché dettate dalle loro condizioni disperate. Jean Valjean è un personaggio straordinario che, dopo essere stato colpito dal bene a lui fatto da un vescovo, diventa a sua volta un grande benefattore, grande perché il bene che fa è accompagnato da una sincera compassione per le persone che aiuta. Il contenuto mi piace molto, ma ho trovato la lettura un po' pesante a causa delle digressioni storiche che interrompono la narrazione.

Grande capolavoro di un TitanoDi M. Gianpaolo-21 settembre 2011

I miserabili è una delle dimostrazioni del titanismo e quindi della grandezza di Victor Hugo, la storia di Jean Valjean è la storia di una vita piena di morale nonostante tutti gli errori che fa. Jean può essere la ''figura' 'dell'uomo che è errante, ma che fa anche del bene. La fine della storia porta molta amarezza.

Il più bel libro che abbia mai letto!Di s. rossella-26 agosto 2011

Veramente un capolavoro! Mi ha tenuta incollata giorno e notte, un libro da mozzare il fiato. Ritengo che questo scrittore sia prima di tutto un eccellente conoscitore dell'animo umano eo un grande "pittore di coscienze". I personaggi sono delineati magnificamente ed in profondità: Hugo descrive i miserabili come i vincitori morali del romanzo, gente umile, sensibile e di grande cuore. Un romanzo alimentato dall'amore per il prossimo e per la vita, anche se miserabile. Colpiscono alcuni temi sociali come quello della giustizia, al tempo una macchinazione del potere, imperfetta ed ingiusta. Il marchio perenne sulla pelle del carcerato che nonostante abbia spiritualmente riscattato il proprio reato vive da emarginato ed emerito, costretto alle tentazioni per mancanza di opportunità; colpisce la povertà che costringe a vivere alla giornata o a tentare innocui furtarelli per poter sopravvivere; colpisce l'amore così sincero che resta candido e fedele nel tempo. Interessante l'espropriazione di identità che l'esperienza carceraria procura in Jean, il protagonista, costretto a recitare per una vita ed a ricrearsi come nuovo uomo ogni volta per sfuggire a una condanna inesorabile. Ancora, la guerra è descritta nei suoi particolari, soprattutto nel momento in cui la resistenza popolare si sacrifica per la causa dei poveri pur sapendo di morire. La povertà descritta da Hugo è una condizione "sfortunata" che paradossalmente riscatta l'uomo dal peccato e lo rende meno bestiale, è la ricchezza di provare sentimento nelle cose più banali, di gioire per un raggio di sole, di temere la morte del nemico ed essere capace di dispiacersi per essa.

I miserabili Di M. Alice-18 luglio 2011

Pazzesco che di un libro del genere sia presente solo una, e dico una, recensione! Alcune delle frasi racchiuse in questo inestimabile capolavoro: il mare è l'inesorabile notte sociale in cui la legge penale getta i suoi dannati; l'orgoglio che dentro di noi è la fortezza del male; il successo non è sempre merito; con la fisionomia degli anni si compone il viso dei secoli; il riso è il sole, scaccia l'inverno dal viso umano; la sommossa è una specie di tromba dell'atmosfera sociale; quando il rotolo del destino ha quasi ancora tutto il suo spessore. Tanti personaggi indimenticabili: Myriel grande uomo e vescovo, Jean Valjean il redento e uomo esemplare, Fantine madre ineguagliabile, Gavroche il monello gentile, Marius l'onesto. Un storia che scava nell'intimo di ogni uomo: dal malvagio all'onesto, dal pavido all'impavido, dall'ipocrita al sincero. Ambienti descritti con minuzia esemplare: si "vedono" dal vivo le vie dei paesi in cui è narrata la vicenda e si "sentono" realmente gli odori delle locande, delle bettole e delle case in cui capita di entrare durante la lettura. Victor Hugo a mio parere è stato uno dei più grandi scrittori e conoscitori della natura umana e dei suoi aspetti più reconditi. Avercene ancora di maestri di questo calibro. E' un onore per i francesi avere "tra le loro schiere" personaggi del genere; sono questi uomini che fanno grande una nazione e non le coppe del mondo di calcio, i programmi televisivi ecc Sono pienamente d'accordo con l'autore e sostengo che l'ignoranza, la superbia e la miseria sono il delitto della società. Gli unici tasti "dolenti" sono le continue digressioni che accompagnano questa narrazione che rendono un po' pesante la lettura, ma allo stesso tempo utili perché chiariscono in modo completo gli eventi della storia. CAPOLAVORO INDISCUSSO! Consigliatissimo