I minatori della Maremma
- Editore:
Minimum Fax
- Collana:
- Minimum classics
- Data di Pubblicazione:
- 13 giugno 2019
- EAN:
9788833890517
- ISBN:
8833890511
- Pagine:
- 257
- Formato:
- brossura
- Argomenti:
- Storia d'Italia, Storia del 20. Secolo dal 1900 al 2000
Descrizione I minatori della Maremma
Tra le 8.35 e le 8.45 del 4 maggio 1954 si verifica uno scoppio di grisù al pozzo Camorra, nella miniera di lignite di Ribolla. In seguito all’esplosione e all’incendio di polvere di carbone, muoiono quarantatré minatori. È una tragedia nazionale. Le salme vengono portate in un garage per essere ricomposte e identificate, poi allineate nella sala del cinema. Su ogni bara, l’elmetto da minatore e sotto lo schermo un altare di bandiere rosse. Le donne piangono; i vecchi operai ripetono la stessa frase come un salmo responsoriale: «L’avevamo detto tante volte che doveva succedere, ed è successo». In questa camera ardente improvvisata l’inchiesta che Carlo Cassola e Luciano Bianciardi stavano conducendo sulle condizioni di lavoro dei minatori toscani cambia natura. Entrambi si sono ormai affratellati a questi uomini dai polmoni sconciati, di poche parole, spesso di famiglia contadina e in maggioranza di fede comunista. Gli hanno prestato i loro libri, organizzato proiezioni e incontri, ne hanno ascoltato il destino di infortuni e silicosi. La sciagura non è dovuta a una tragica fatalità, ma «a una consapevole inadempienza» da parte della Montecatini: è il capitolo finale, il più doloroso, di una lunga storia di sfruttamento, dalla formazione delle prime società minerarie alla nascita dei villaggi operai, alle lotte antifasciste e sindacali. "I minatori della Maremma" diventa così un’orazione funebre e un atto d’accusa. Per Bianciardi sarà il libro d’esordio, e determinerà per sempre il segno rabbioso della sua scrittura. La vita agra nasce da queste pagine.
Recensioni degli utenti
Grande saggio-13 agosto 2019
Bianciardi e Cassola, due grandi narratori maremmani, due 'fuoriclasse' che raccontano un'epopea legata al lavoro, alla dignità, alle lotte sindacali, in una delle terre più suggestive della Toscana. Non si è scrittori per niente!