Middlemarch di George Eliot edito da Rizzoli
Alta reperibilità

Middlemarch

Editore:

Rizzoli

Traduttore:
Manzari M.
Data di Pubblicazione:
19 marzo 2008
EAN:

9788817020770

ISBN:

881702077X

Pagine:
829
Formato:
brossura
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Trama Middlemarch

Pubblicato a puntate tra il 1871 e il 1872, "Middlemarch" è, nel variegato paesaggio del romanzo inglese di fine Ottocento, tra i punti più alti mai raggiunti in termini di capacità di rappresentazione della complessità delle psicologie e di attenzione quasi d'ordine sociologico all'ambiente sociale (il sottotitolo, "Studi di vita in provincia", definisce da subito il contesto). Al centro della storia è proprio l'immaginaria cittadina inglese di Middlemarch, all'interno della quale si articolano i destini di quattro personaggi e di due matrimoni infelici, indagati da George Eliot nei loro più impercettibili interstizi attraverso lo strumento chirurgico di uno stile espressivo sempre acuminato. Il romanzo che permette di comprendere la solidissima fragilità dell'Inghilterra vittoriana. Introduzione di A.S. Byatt.

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4 di 5 su 5 recensioni

Vastissimo affresco provincialeDi M. Amalia-15 agosto 2014

Affollato di personaggi, fitto di legami tra i più intricati, questo libro dona molte soddisfazioni nella lettura. Non che tutto vi sia facile: la frustrazione di certi personaggi, la colpa di altri, la difficoltà di scelta di altri ancora sono tutti aspetti analizzati in maniera completa e non priva di tensioni. Ma il piccolo mondo di Middlemarch è relativamente autonomo, e molte delle storture descritte trovano la loro soluzione spontanea. La vita oggi scorre poco benigna, ma domani sarà più sorridente. La figura più emblematica, Dorothy, riassume bene quanto detto: dapprima è in alto, poi in ribasso, quindi in ripresa. Ma la morale di Dorothy rimane sempre impeccabile, a differenza di quella di altri personaggi di questo mondo letterario.

MiddlemarchDi V. Giacomo-16 maggio 2011

Da accostare a Balzac per la ricchezza lessicale e contenutistica. Due parole sui personaggi, innanzitutto: sono così profondamente sfaccettati che li crederesti veri. Non ci sono buoni, non ci sono cattivi; semplicemente uomini e donne che reagiscono diversamente ad eventi epocali e a forze esterne che irrompono nella vita di un tranquillo borgo di campagna (una metafora che riassume la forza esterna della modernità è l'arrivo della ferrovia che ridefinisce i confini della vita e ne accellera i tempi). Ogni personaggio ha una sua traiettoria e questa non appare stabilita a priori ma ridefinita dagli eventi; chi combatte con i propri fantasmi, le proprie paure (Fred Vincy), chi cerca nel sapere di elevarsi e di rinnegare una ricchezza che non ha voluto (Dorothea); i personaggi fissi sono pochi e destinati ad una fine misera (il povero Casaboun per primo e poi lo zio di Dorothea). È anche vero però che un personaggio come Lydgate, molto simile a Dorothea come indole, farà una fine opposta a quella della protagonista. Le idee darwiniane hanno sicuramente influenzato il romanzo; la Eliot mette a punto qui una scrittura pressoché scientifica, con l'intento di ricreare, come in vitro, la realtà; la vita, però, i personaggi stessi lo dimostrano, fugge e muta forma: così fa anche il romanzo. Da romanzo di formazione elevato alla quarta (almeno io ho contato quattro bildung: Dorothea, Lydgate, Fred Vincy e Ladislaw), Middlemarch assume le sembianze ed usa i meccanismi del romanzo gotico per narrare il passato del misterioso Bulstrode. Che dire poi delle parole finali? Ci è riassunta tutta la filosofia della Eliot: la Storia è fatta soprattutto da donne e uomini come Dorothea e gli altri: piccoli fiumi sotterranei che scorrendo taciti condizionano gli Eventi, quelli con la "e" maiuscola appunto. Vi ricorda qualcosa? Effetto farfalla, anyone? Comunque, nel cassetto del cuore d'ora in poi, insieme a "Illusioni perdute" di Balzac...

MiddlemarchDi R. Alice-22 febbraio 2011

Buona trama e discreta capacità di formare i personaggi. Middlemarch è un libro importante nel panorama dei libri di questo genere e di questo tempo... Un occhio attento e vigile sulla società e sul mondo, un libro che va al di là del racconto di intrecci amorosi e frivolezze. Qui ci sono le relazioni familiari, la politica, l'etica, il lavoro, l'amore. Il mio giudizio è pertanto assolutamente positivo, e anzi, credo che sia un'opera sottovalutata.

MiddlemarchDi S. Goffredo-14 novembre 2010

La prima cosa che viene in mente guardando Middlemarch è che George Eliot pensasse che i suoi lettori non avessero una vita. Il che è anche probabile, all'epoca. Tuttavia una volta superato lo scoglio psicologico della mole del libro (800 e passa pagine) , la vicenda ti prende. Virginia Woolf diceva che Middlemarch era il primo romanzo scritto per persone adulte, ed é vero. I personaggi non sono mai schematici. Il presentarli talvolta tramite il filtro della loro interiorità, talvolta tramite il giudizio apparentemente super partes dell'autrice, ma che in realtà è spesso molto ironico nei confronti delle sue creature, talvolta solo tramite le loro azioni, porta a farsi ingannare dalle apparenze esattamente come si fa nel giudicare normalmente le persone. Le vicende che in un tipico romance vittoriano avrebbero portato a uno scontato lietofine, in Middlemarch rivelano tutto il loro squallore.

Imperdibile.Di p. licio-24 settembre 2010

Un classico davvero imponente per mole e contenuti. In questo libro c'è davvero tutto: amore, sofferenza, tensioni sociali, potere, ambizioni, frustrazioni e grandi cambiamenti storici. La Eliot ricostruisce in maniera esemplare un piccolo microcosmo, quello di Middlemarch, e alla fine pare anche a noi di aver gioito, lottato e amato con i meravigliosi personaggi. Entra di diritto nei classici preferiti di sempre.