Il mercante d'arte di Hitler. La storia vera e sconvolgente del collezionista che trafugò innumerevoli capolavori per conto del Führer di Meike Hoffman, Nicola Kuhn edito da Newton Compton Editori

Il mercante d'arte di Hitler. La storia vera e sconvolgente del collezionista che trafugò innumerevoli capolavori per conto del Führer

Edizione:
2
Traduttore:
Anastasio M.
Data di Pubblicazione:
4 luglio 2019
EAN:

9788822731531

ISBN:

8822731530

Pagine:
381
Formato:
brossura
Argomenti:
Storia d'Italia, Storia del 20. Secolo dal 1900 al 2000
Disponibile anche in E-Book
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Descrizione Il mercante d'arte di Hitler. La storia vera e sconvolgente del collezionista che trafugò innumerevoli capolavori per conto del Führer

La storia del ritrovamento artistico più importante del millennio. Un patrimonio da oltre un miliardo di euro. L'incredibile tesoro del mercante d'arte del Führer.
Svizzera, 2010. Cornelius Gurlitt, cittadino tedesco di 79 anni, sta viaggiando su un treno diretto a Monaco quando viene fermato per un controllo di routine. Agli occhi degli agenti l'uomo non è che un innocuo vecchietto, ma un'ispezione rivela che, cuciti nel risvolto della sua giacca, ci sono ben novemila euro in contanti. Una cifra importante per un pensionato, che porta la polizia ad approfondire le indagini. Si scopre così che nella sua casa di Monaco l'anziano vive come un barbone, nel disordine e nella sporcizia, ma tra scatole vuote di cibo e carte ammucchiate alla rinfusa, nasconde un vero, inestimabile tesoro: più di duemila capolavori di ogni epoca, ufficialmente scomparsi nel bombardamento di Dresda del 13 febbraio 1945. Cornelius afferma di aver ereditato quella fortuna – opere di Canaletto, Picasso, Franz Marc, Matisse, Dürer, Rodin, Kokoschka e moltissimi altri, per un valore stimato di oltre un miliardo di euro – da suo padre, Hildebrand Gurlitt, "mercante d'arte" al servizio del Führer. Quella che state per leggere è l'incredibile storia dell'uomo che per anni si occupò per conto di Adolf Hitler di sequestrare e requisire con la forza le opere d'arte degli artisti ebrei e tutto ciò che il regime definiva "arte degenerata" perché contraria ai principi del nazionalsocialismo. Dopo anni di ricerche negli archivi del Terzo Reich, Meike Hoffmann e Nicola Kuhn hanno ricostruito l'ascesa di un semplice curatore di mostre che, cavalcando l'onda del nazismo, arrivò a diventare uno dei collaboratori più stretti di Hitler e uno dei principali mercanti d'arte nei territori occupati. Una storia dura, che deve essere raccontata, in cui l'ineffabile bellezza dell'arte è asservita alla cieca violenza.

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