Memorie di cieco. L'autoritratto e altre rovine di Jacques Derrida edito da Abscondita

Memorie di cieco. L'autoritratto e altre rovine

Editore:

Abscondita

Collana:
Aesthetica
A cura di:
F. Ferrari
Traduttore:
Cariolato A.
Data di Pubblicazione:
5 maggio 2015
EAN:

9788884164742

ISBN:

8884164745

Pagine:
175
Formato:
brossura
Argomenti:
MEMORIE, Decostruzionismo, strutturalismo, post-strutturalismo
Acquistabile con la

Descrizione Memorie di cieco. L'autoritratto e altre rovine

La scrittura di Derrida, indagando il tema della cecità in un fitto reticolo compositivo a forma di dialogo, decostruisce l'idea di una visione chiara e distinta. Una luce di tenebra attrae e avviluppa lo sguardo del lettore il quale, per mezzo del ricco apparato iconografico, ripercorre un cammino negli abissi della memoria, dove il disegno di ogni esistenza si traccia oscuramente. Lo svolgersi degli eventi e delle argomentazioni ricorda da vicino le atmosfere oniriche di Kafka o quelle allucinate e spettrali di Dostoevskij. Con "Memorie di cieco" Derrida raggiunge uno dei vertici più alti del suo pensiero maturo: in un unico tessuto narrativo confluiscono i ricordi di un'intera esistenza, declinati attraverso una capacità impressionante di "utilizzo" di campi e metodologie disciplinari che spaziano dalla iconologia alla psicoanalisi, dalla storia dell'arte alla poesia. Il risultato è un testo straordinario che straborda in ogni direzione, travalicando ogni genere letterario canonico: autobiografia, romanzo di formazione, confessione, saggio filosofico, critica d'arte, libro per immagini.

Prodotto momentaneamente non disponibile
€ 21.00

Inserisci la tua e-mail per essere informato appena il libro sarà disponibile

Recensioni degli utenti

e condividi la tua opinione con gli altri utenti
5 di 5 su 1 recensione

Memorie di ciecoDi l. alice-17 novembre 2010

Un libro che fa innamorare, filosofi ed artisti. Un libro sullo sguardo e sulla sua assenza. Un catalogo di una mostra, ma anche un esempio di come la filosofia possa essere non-cattedratica. Un modo per aggirarsi nel crepuscolo della filosofia, tra le sue rovine, con sguardo da collezionista. Ma anche per disperarsi su di esse, come fece Bocklin di fronte alle statue degli imperatori in frantumi.