Mattinate fiorentine di John Ruskin edito da SE

Mattinate fiorentine

Editore:

SE

A cura di:
A. Brilli
Data di Pubblicazione:
30 marzo 2016
EAN:

9788867231874

ISBN:

8867231871

Pagine:
231
Formato:
brossura
Argomento:
Prosa letteraria
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Descrizione Mattinate fiorentine

"Una guida per chi viaggia in Italia: ecco quanto, nei limiti del possibile, mi viene imposto dal dovere inerente al mio insegnamento in Oxford, quale necessario completamento al corso delle mie lezioni. Se un amico mi chiedesse quali cose si debbano vedere e studiare di preferenza a Firenze, in un limitato lasso di tempo, gli scriverei esattamente le lettere che qui seguono da presso; lettere o 'lezioni' che spero possano risultare utili a chiunque le legga nei luoghi che in esse sono descritti e dinanzi alle pitture in esse commentate".

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4 di 5 su 1 recensione

Mattinate fiorentineDi l. alice-17 novembre 2010

La voce di John Ruskin arriva a noi dal XIX secolo, e ci parla di Firenze. Cosa si può dire di una città famosa come poche e divorata dal turismo di massa, piaga moderna ma già all'epoca di Ruskin la città era affollata di visitatori, soprattuto inglesi, avidi di ammirare ogni cosa. Il punto di vista di Ruskin è singolare ed estremamente snob. La vera arte italiana si manifesta al suo sommo splendore nel XII secolo, prima di allora la sensibilità era troppo grezza, dopo invece l'arte diviene troppo sensuale e si corrompe in una sorta di autocompiacimento. Giotto è il protagonista di queste mattinate, i suoi affreschi in Santa Croce e l'architettura del campanile. Ruskin ammira la spontaneità del pastore di Fiesole, la genuinità che traspare dalle rappresentazioni teologicamente complesse; Giotto rappresenta il mondo filtrato dalla propria esperienza quotidiana e anche laddove la tecnica non è ancora al culmine riesce a stupire e a raggiungere l'altissimo senso estetico dell'autore. Stupisce la sua ostentata mancanza di interesse per le opere successive al XII sec. Ad esempio invita il lettore ad entrare nella magnifica cattedrale ma non spende nemmeno una parola per la celebre cupola, nè tantomeno per le opere di Michelangelo che pure erano sotto i suoi occhi. L'acume di Ruskin sviscera i temi della pittura (chiarendo laddove possibile, metafore e rappresentazioni) e ci guida nella direzione del bello, indipendentemente dall'artista: egli infatti sottolinea che compito del critico è stabilire cose è buono e cosa no; ovvero cosa è arte e cosa non lo è. L'attribuzione delle opere è mestiere del mercante d'arte. Per cui la lettura critica degli affreschi nel Cappellone degli Spagnoli in Santa Maria Novella, rimane valida ed estremamente interessante anche se non sono opera di Simone Martini bensì di Andrea Bonaiuti.