Mastro don Gesualdo di Giovanni Verga edito da Montecovello

Mastro don Gesualdo

Editore:

Montecovello

A cura di:
C. Ingrassia
Data di Pubblicazione:
2017
EAN:

9788867339259

ISBN:

8867339257

Pagine:
388
Formato:
brossura
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Trama Mastro don Gesualdo

Il romanzo inizia presentandoci Gesualdo Motta: ci ritroviamo nel 1820, ed il nostro uomo è un modesto muratore che, con accanimento e devozione al lavoro, riesce ad accumulare una cospicua fortuna. Pur di continuare la sua ascesa alla ricchezza, rinuncia a sposare la donna che ama e dalla quale è ricambiato nei sentimenti, una certa Diodata, maritandosi con l'erede di una nobile famiglia decaduta: il mastro acquisisce così un titolo nobiliare. È questo, ovviamente, un matrimonio privo d'amore e, a conferma di ciò, nascerà Isabella, figlia illegittima di sua moglie. Gesualdo è odiato dalla figlia per le sue umili origini, dal padre e dai fratelli per la loro invidia verso i suoi averi, dai nobili che lo circondano e che lo disprezzano non sentendolo parte del loro mondo, dal popolo stesso che, durante i moti del 1848, istigato proprio dalla nobiltà del paese, si rivolterà contro il ricco muratore-don. Gesualdo si ritroverà solo ed odiato da tutti, consapevole di aver in qualche modo barattato la propria felicità in cambio di vuote ricchezze.

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3 di 5 su 9 recensioni

Libro ottimoDi M. GIULIA-25 dicembre 2017

Libro acquistato ed arrivato in ottime condizioni. Consiglio vivamente questa versione per coloro che vogliano cimentarsi nella lettura di quest'opera.

Sulla povertà e l'impossibilità di sollevarseneDi r. paolo-7 aprile 2015

Tema centrale del romanzo, accanto alla famiglia, è quello della "roba" cioè del possesso che salva dalla miseria e dal dolore. Accanto a questo, però, viene sviluppata anche l'idea che esiste una legge di natura che pone tutti gli uomini in una determinata condizione sociale a cui devono restare legati. Il povero che, desideroso di sottrarsi alla sua condizione, tenta di arricchirsi, proprio come accade al protagonista, alla fine verrà travolto dall'ostilità della natura, e non può che soccombere. Mastro don Gesualdo infatti diventa ricco, ma finisce anche lui per soccombere, abbandonato da tutti, odiato e invidiato mentre le sue ricchezze, conquistate con sofferenza, tornano a chi ne ha diritto per natura: lo spiantato marito della figlia, che è nobile di nascita.

PesanteDi G. Paola-24 maggio 2012

Solito stile di Verga che non scorre minimamente, accompagnato dal suo tipico senso di pessimismo e di ineluttabile sconfitta: nonostante questo è considerato un libro capolavoro della letteratura italiana! Narra la storia di un muratore e della sua vita, caratterizzata sostanzialmente dal desiderio di ricchezza continua e di elevazione sociale, un bisogno portato avanti sino alla fine, in maniera testarda e sterile, perché nonostante il tanto voluto matrimonio nobiliare, rimarrà solo durante tutta la sua arida vita sino al momento della sua morte.

Troppo amore per i beni materialiDi s. alfonso-14 febbraio 2011

In questo romanzo Giovanni Verga ci narra la storia di un grande equivoco. Mastro Don Gesualdo crede che la vita sia possesso, guadagno ed è completamente votato ad un'esistenza utilitaristica. Ma agendo cosi soffoca gli slanci affettivi e le persone a lui vicino lo isolano. La sua cieca ossessione per il denaro e per il patrimonio determinano la sua avarizia anche nei sentimenti che lo condannano alla solitudine.

Duro ma intensoDi r. paolo-13 dicembre 2010

Un bellissimo romanzo, duro e reale (deve piacere lo stile realista di Verga) : racconta il bisogno disperato di elevazione sociale, la necessità spasmodica di accumulare ricchezza che conducono il protagonista a una vita arida e a una morte solitaria.

Il successo che si trasforma in declinoDi C. Matteo-19 novembre 2010

Un uomo che si è fatto da sé, gran lavoratore, Mastro don Gesualdo. Ma le ricchezze messe da parte come frutto della sua abnegazione non bastano: egli vuole che il ceto nobile riconosca questa sua "scalata", e si adopera in questo senso arrivando infine a un matrimonio di convenienza. Si renderà però conto dell'impossibilità di questa sua ambizione, rammaricandosi infine di aver trascurato per una vita valori e affetti più sinceri in luogo dell'inseguimento di una realtà effimera e indegna. Poca azione, ma ricco di introspezione.