Il manifesto del Partito Comunista di Karl Marx, Friedrich Engels edito da Demetra

Il manifesto del Partito Comunista

Editore:

Demetra

Collana:
Acquarelli
Data di Pubblicazione:
24 giugno 2009
EAN:

9788844036881

ISBN:

8844036886

Pagine:
64
Formato:
brossura
Argomento:
Scienza e teoria politica
Disponibile anche in E-Book
Acquistabile con la

Descrizione Il manifesto del Partito Comunista

Partendo dall'assunto che tutta la storia delle società umane è stata storia di lotte di classe, Marx esamina in particolare la storia dell'ascesa della borghesia moderna diventata a poco a poco la nuova classe dominante dopo aver soppiantato la classe dei signori feudali. La borghesia ha svolto secondo Marx un importante ruolo rivoluzionario e di modernizzazione della società, ma date le caratteristiche stesse del sistema capitalistico, a un certo stadio del suo sviluppo le stesse armi con cui aveva distrutto il feudalesimo le si rivoltano contro. Dopo un'analisi e una critica delle diverse dottrine socialiste e comuniste sulla scena politica europea, nel capitolo conclusivo Marx ed Engels indicano a grandi linee la strategia e la tattica che i comunisti dovranno seguire per avanzare verso l'obiettivo finale della rivoluzione proletaria. A centosessanta anni dall'uscita del Manifesto, la devastante crisi economica mondiale riporta nuovamente d'attualità il pensiero del vecchio Marx, che prima di ogni altro seppe vedere la nascita del capitalismo globale e indicarne con lucidità le contraddizioni.

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4 di 5 su 3 recensioni

Molto InteressanteDi G. Guglielmo-31 gennaio 2017

Avevo già letto il Manifesto nella sua vecchia edizione degli Editori Riuniti, e facendo un parallelo legittimo, per chi voglia continuare a portare avanti la filosofia di questi grandi uomini, il testo di questa "edizione" non riporta molte note ed presenta una traduzione piuttosto libera secondo me, pur non capovolgendone i capisaldi. Ciò che secondo me ha reso molto interessante la lettura di questo volume è stata "L'introduzione di Domenico Losurdo" uno storico da alcuni inteso come "Stalinista" da altri come "Non abbastanza Stalinista". In 12 punti espone i motivi dell'attualità di questa importante opera, che possono essere in parte scontati per chi già ha appreso molto di Marx ed Engels, ma che tuttavia possono fare la differenza per chi da giovane o da anziano, per curiosità o per passione, si sta approcciando per la prima volta a questa filosofia… rivoluzionaria.

Manifesto del Partito ComunistaDi L. Alberto-8 agosto 2011

L'edizione che possiedo si compone anche di utili appendici sulla storia della composizione del manifesto, Il manifesto in sé, intendiamoci, è scritto con uno stile borghesissimo che adesso potrebbe appartenere, per intenderci, a Vanity Fair. Il bello invece arriva quando per esempio, nei "frammenti di questionario" in calce a questa edizione, Engels si premura di rispondere a chi gli chiede: "Con l'abolizione della proprietà privata non viene nello stesso tempo proclamata la comunanza delle donne?" ("In nessun caso", li rassicura). Al di là delle belle parole, sempre in appendice sono indicati i passi per ottenere la giustizia in terra come descritta nel manifesto: tasse gigantesche, divieto di successione a fratelli o nipoti, esproprio nei confronti dei dissidenti, educazione in fabbrica dei figli già dopo lo svezzamento. Da qualche parte mi sembra ci abbiano provato.

Manifesto del Partito ComunistaDi m. silvio-31 marzo 2011

Beh, la fama, postiva o negativa che si consideri, di questo libro è nota. Pensateci un attimo. Di quale romanzo o saggio o libro in generale ricordate anche senza averlo mai letto sia l'incipit sia il finale? Eppure, se dico "Uno spettro si aggira per l'Europa" e "Proletari di tutti i paesi unitevi!" credo che siano in pochi a non aver mai almeno sentito entrambi le frasi. Questo esempio, se vogliamo banale, rappresenta però molto bene l'efficacia dello scritto di Marx ed Engels. Non mi voglio avventurare in una disamina storica o politica del testo, analizzandone pregi e difetti. Mi limito a constatare il fatto che le 50 pagine del Manifesto rappresentano a parer mio un capolavori di sintesi e di chiarezza, credo insuperato. Poi lo si può criticare e se ne possono trovare i difetti e le ingenuità. Oppure se ne possono apprezzare le intuizioni, valide ancora adesso. Ma rimangono inconfutabili sia l'ottimo stile di scrittura, sia a sua incisività.