Il mio manicomio di Paolo Teobaldi edito da E/O

Il mio manicomio

Editore:

E/O

Collana:
Dal mondo
Data di Pubblicazione:
27 Luglio 2018
EAN:

9788833570440

ISBN:

8833570444

Pagine:
192
18 app bonus cultura per i nati nel 2005libro acquistabile con carta del docente
Acquistabile con il Bonus 18app o la Carta del docente

Trama Il mio manicomio

Attraverso la voce e l'esperienza di Tilde (Matilde), infermiera dei matti, "Il mio manicomio" si muove in un pulviscolo di storie senza requie, personali e collettive: fatti minimi e privatissimi di famiglie (felici o infelici quanto basta) che si incrociano con la grande storia della nazione. Il tormentato monologo di Tilde porta in scena una ricca galleria di personaggi, positivi e negativi: il padre mai conosciuto; la madre analfabeta che prega in latino; il marito paterno e positivo; la figliola che "padreggia"; e poi i ricoverati, le suore, la superiora, il direttore fissato con l'elettroshock, i dottorini, il tempo che passa. Una narrazione tesa dalla prima all'ultima pagina, condotta da una voce forte, che dispone di una sua lingua prescolare, a metà strada tra il dialetto della tradizione orale e l'italiano imparato alle elementari negli anni venti del secolo scorso: una lingua dolorante, che si misura con temi cruciali, veri e propri nervi scoperti, con rabbia e reticenza insieme.

Prodotto momentaneamente non disponibile
€ 16.50

Inserisci la tua e-mail per essere informato appena il libro sarà disponibile

Recensioni degli utenti

e condividi la tua opinione con gli altri utenti
4 di 5 su 1 recensione

Il mio manicomioDi d. Silvio-7 Novembre 2010

Andamento lento, pausato, lieve distacco per mantenere la giusta prospettiva, questo il ritmo della storia. Spaccato di un cinquantennio di Italia attraverso gli occhi e le vicende personali ed altrui fatto da un'infermiera mal scolarizzata ma d'intelligenza viva e intuito profondo. Immaginifico (e magnifico) il linguaggio: non dialetto, non italiese, ma pura creazione della narratrice, con cui miserie e dolori vengono resi (ma non esposti) e condivisi. L'interregno fra le due guerre mondiali, l'avvicendarsi di crucchi in crisi ed alleati, l'esistenza appesa un filo e le idiosincrasie alimentari che una nutrizione monotematica crea. La povertà che annichilisce e quella che spinge al rifiuto, in realtà la povertà tout court, laddove il cambiamento è dato dalla reazione individuale, dallo spessore dell'identità. E sotto, sopra e intorno a tutto un manicomio, in cui tutto cambia perché nulla cambi finché la legge "Pazzaglia" non ne sancirà la chiusura. Un manicomio campione, un manicomio esemplare, dove, par di capire, i matti sono quasi tutti persone scomode, fin troppo sensate nel reagire, e quindi strane rispetto alla consueta normalità... Vedevo le facce scure dei parenti quando venivano per i colloqui [...] con certi occhi che si capiva al volo perché qualcuno in quella famiglia era andato giù di testa. Ma non si avverte tragedia nella lettura, il dolore entra lentamente, goccia a goccia come il farmaco instillato in vena dalla flebo. L'assurdo, pur inaccettabile, strappa spesso il sorriso. Bravo Teobaldi con la sua prosa felice: d'aver la pelle d'oca ce ne si accorge solo alla fine.