Descrizione Nelle mani giuste
Dall'autore di Romanzo criminale un nuovo romanzo-affresco che getta una luce nera sull'epoca in cui siamo tuttora immersi. L'epoca segnata dalle stragi di mafia. Sotto il segno della convenienza, persone diverse, con progetti diversi, si ritrovano a essere le pedine di un disegno folle. O forse no. Si tratta di consegnare l'Italia nelle mani giuste. Delitti e passioni si intrecciano con bombe e affari. Una donna che doveva solo tradire trova il coraggio di amare. Mentre le vite e i destini si consumano, e la speranza si rifugia nel cuore stesso dell'inferno. In seguito, per quanto cercasse di frugare nella memoria, ripercorrendo passo passo i momenti di quella conversazione che non avrebbe esitato a definire "surreale", in seguito Stalin Rossetti non sarebbe mai riuscito a determinare con esattezza la paternità dell'idea. Era stato lui a suggerirla o il mafioso? O ci erano arrivati insieme, ragionando con diligenza matematica sui pochi elementi di valutazione dei quali disponevano? O era stata la disperazione a impossessarsi delle loro menti? Sta di fatto che a un certo punto l'idea si materializzò. Aveva la forma inconfondibile della Torre di Pisa. Il riflesso cangiante della Cupola di San Pietro nelle meravigliose ottobrate romane. L'eleganza composta e distaccata della Loggia de' Lanzi. Aveva il volto desiderabile della pura bellezza. Era la bellezza. La bellezza rovinata. La bellezza corrotta. Era l'Italia, in fondo.
Recensioni degli utenti
Non ai livelli di Romanzo Criminale-22 maggio 2012
vero, non è coinvolgente come "Romanzo criminale", non ha la stessa scrittura scorrevole e incisiva, le caratterizzazioni dei personaggi, anche quelli che prende in prestito da quel libro, appaiono meno incisivi e inconcludenti. Eppure, è un romanzo che bisogna leggere e apprezzare, perché si sforza di analizzare un pezzo di storia del nostro paese, una storia che sembra già distante e pure ha caratterizzato gli ultimi quindici della nostra vita.
Nelle mani giuste-20 luglio 2011
Che delusione per chi come me ha amto alla follia l'autore di Romanzo criminale, qui sembra a disagio con una storia forse troppo recente, confinante con la cronaca spicciola, in soggezione, pare De Cataldo, ma sembra anche abbia notevolmente "perso la mano", il linguaggio perde la secchezza simil-Elloriana, e acquista (se cos si pu dire) una notevole e piana sciatteria, i personaggi paiono pupazzetti senzanima, dopo un inizio tutto sommato promettente, si va avanti soprattutto per inerzia e curiosit, per rimanere delusi da un finale contorto, confuso e banale. Peccato, avevo pensato avessimo un nostro Ellroy... E che questo stesse a Romanzo come 6 pezzi da Mille sta ad American Tabloid
Nelle mani giuste-7 luglio 2011
Romazno che si discosta dal precedente per essere più una critica alla politica che alla società. Lo stile in apparenza è lineare, di certo scorrevole. Resta da appurare se possiede una sua autonomia oppure è appendice seriale. Forse la carne messa al fuoco è troppa. Attraverso personaggi già noti ed altri nuovi di pacca, alcuni dei quali richiamano persone reali del coevo panorama cultural-politico italiano, si cerca di spiegare all'italiano medio, qual è l'origine dell'attuale status quo.
Nelle mani giuste-17 novembre 2010
Non è riuscito come Romanzo Criminale e questo è un dato di fatto; forse sarebbe stato meglio se non avesse utilizzato gli stessi personaggi, così facendo non è possibile non pensare a un seguito e non nutrire aspettative in merito. In complesso non è un bel libro, a tratti noioso non lascia nessun senso di affezione nei confronti dei protagonisti: tuttaltro. Speriamo a questo punto che De Cataldo abbandoni il commissario Scialoia!
Nelle mani giuste-7 novembre 2010
Prosecuzione di "Romanzo Criminale". Vi si ritrovano alcuni dei personaggi salienti. Lo stile in apparenza è lineare, di certo scorrevole. Resta da appurare se possiede una sua autonomia oppure è appendice seriale. Forse la carne messa al fuoco è troppa. Attraverso personaggi già noti ed altri nuovi di pacca, alcuni dei quali richiamano persone reali del coevo panorama cultural-politico italiano, si cerca di spiegare all'italiano medio, qual è l'origine dell'attuale status quo. Romanzo di denuncia politica, ma anche buon noir, capace di distogliere l'attenzione dagli innumeri reality e "talcsció" di quelle tante menti affette dal carducciano pecorismo nazareno, tentando di indurre un barlume di riflessione. Lo stile è altalenante, si intravede dell'autocompiacimento scrittorio, c'è qualche incoerenza caratteriale, ma nel complesso il prodotto è buono e risponde alle (presunte) intenzioni dell'autore.
Nelle mani giuste-2 ottobre 2010
Dopo un inizio un pò in salita, questo romanzo prende quota, raggiungendo i soliti altissimi livelli a cui ci ha abituato, ormai, De Cataldo...