Mamma e papà, non fate i capricci! di Mirna Zambelli edito da Grafiche AZ

Mamma e papà, non fate i capricci!

Editore:

Grafiche AZ

Data di Pubblicazione:
2021
EAN:

9788888908311

ISBN:

8888908315

Formato:
brossura
Acquistabile con la

Descrizione Mamma e papà, non fate i capricci!

Il capriccio - quel bizzarro comportamento che da sempre spiazza generazioni di genitori - è il punto di partenza di un'analisi che esce dai comuni binari in cui si è abituati a vederlo correre mostrando quanto esso NON appartenga solo al mondo infantile, anzi...
Partendo dalla scoperta dei propri comportamenti capricciosi i genitori, veri protagonisti del libro, vengono condotti dall'autrice in un viaggio dentro se stessi alla scoperta delle
origini delle proprie reazioni, passando attraverso vissuti, aspettative, speranze, emozioni e bisogni forse non del tutto ascoltati e soddisfatti.
Ad accompagnare il lettore le illustrazioni della famiglia Speranza, ritratta all'inizio di ogni capitolo, e le esperienze, i pensieri e gli sfoghi di due bambini (Leo e Tea), il tutto immerso
tra le parole dell'autrice e le testimonianze reali di tante mamme e papà:
“Mio figlio è capace di andare avanti per ore, è sfiancante,a volte sembra smettere e io esulto, ma subito dopo riprende la lagna!”
“E' incredibile, sta giocando tranquilla, poi di colpo le parte l'acuto e lancia le cose, si dimena e sembra in preda ad un attacco isterico; poi le passa velocemente,
ma ogni volta perdo cent'anni!”
Partire per questo viaggio significa spogliarsi da abituali zavorre e attivare uno sguardo rinnovato attraverso diverse prospettive e domande:
- Quando e come si manifestano i capricci? Tutto sembra dipendere dall'interpretazione personale dei genitori, che ne individuano tre elementi ricorrenti (la componente emotiva,
motoria e l'intenzionalità) e ne raccontano un coinvolgimento che spesso li altera provocando reazioni di cui poi si pentono.
- Chi li manifesta? Dal confronto tra il modo di agire dei genitori (impulsivo, aggressivo, irragionevole) e quello dei figli emergono troppe similitudini.
Anche i figli restano coinvolti e turbati dai capricci dei genitori e reagiscono con gesti, emozioni e parole che ricordano tanto quelle di mamma e papà.
Quando tutti questi capricci si incontrano - o scontrano - servirebbe proprio una bacchetta magica leva-capricci! Niente più discussioni, solo sorrisi...Ma anche niente più emozioni e
desideri, solo bambini ubbidienti e misurati, piccoli automi senza personalità.
Ai genitori non servono strumenti magici, ma sguardi non giudicanti e rinnovate prospettive per accogliere, comprendere e gestire ciò che viene loro consegnato: una voglia sfrenata di crescere combinata ad un immaturo sistema nervoso.
“La bacchetta magica la vorrei per me, troppo spesso metto in atto i comportamenti di mio padre, quando io stesso mi ero ripromesso che non lo avrei mai fatto! So cosa provoca in
un figlio sentirsi disprezzare e non voglio ripetere la stessa triste storia, poi però è come se agissi in automatico e solo subito dopo me ne rendo conto e mi assale una forte angoscia e desiderio di riparare...”

I genitori possiedono già tutti gli strumenti per migliorare i rapporti con i figli, è sufficiente sospendere la pretesa che i figli parlino la loro lingua e comprendano le loro esigenze. Se
ci si limita a catalogare il comportamento del bambino come capriccioso non si coglie il reale significato e la ricchezza di tutto ciò che ci comunica: desideri, gusti, dolori, emozioni
e bisogni che cercano aiuto, guida e protezione.
Il capriccio è un appello rivolto agli adulti, che possono rifiutare di ascoltare o accogliere, sintonizzandosi sui loro canali comunicativi, mettendo in discussione tante certezze,
accogliendo il loro modo diverso di sentire, crescendo con loro.
I bambini non sfidano, non scelgono di essere irrazionali, semplicemente non potrebbero essere altrimenti: l'acerba struttura cerebrale giustifica i corto-circuiti alla base di tante crisi
rabbiose, musi o pianti; è limitata la loro capacità auto-regolativa, che matura con la pratica e l'osservazione del modo di pensare, vivere e gestire le emozioni delle figure
principali di riferimento.
La pratica dell'amorevole fermezza è l'unica vera e rispettosa strategia educativa, unita all'amore per i propri figli, ma anche per se stessi, perché la genitorialità consapevole
NON è sacrificio o dedizione totalizzante: i bambini non hanno bisogno di genitori perfetti, sempre presenti e per questo stressati e frustrati, ma genitori appassionati, reali, che si
mostrino con onestà e sappiano cogliere i propri bisogni e perdonarsi i propri limiti.
Tenere il broncio, urlare, sculacciare o mortificare sono spesso comportamenti inconsciamente appresi o reazioni impulsive e reattive per concludere quanto prima il
capriccio anziché esplorarne il senso esistenziale e relazionale. E quando un bambino percepisce che i genitori non sono in grado di governare le sue manifestazioni continua a
riproporre la sua disperata ricerca di qualcuno che lo possa contenere e aiutare!
Molti sono convinti che il rispetto sia legato al potere, all'autorità e alla paura mentre il potere dell'autoritarismo non ha niente a che vedere con la magia dell'autorevolezza: solo
sospendendo il giudizio e riconoscendo il valore del proprio figlio il genitore potrà donargli sguardi d'amore, fiducia e contenimento e assumere la funzione di modellamento e
rispecchiamento; ridimensionando condizionamenti e aspettative, verso il proprio figlio ma anche verso se stesso, sarà in grado di instaurare una relazione autentica e rispettosa con
tutti i membri della sua famiglia. E questo è molto meglio di una bacchetta magica!

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