Il malinteso di Irène Némirovsky edito da Adelphi
Alta reperibilità

Il malinteso

Editore:

Adelphi

Traduttore:
Di Leo M.
Data di Pubblicazione:
6 ottobre 2010
EAN:

9788845925269

ISBN:

8845925269

Pagine:
190
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
Acquistabile con la

Trama Il malinteso

"L'amore, mia cara, è un sentimento di lusso!": questo cerca di spiegare una madre che ha molto vissuto (e che dalla vita ha imparato una grande lezione: "Dare pochissimo e pretendere ancora meno") alla figlia innamorata e infelice. Ma lei, Denise, non lo capisce: quando suo marito glielo ha presentato sulla spiaggia di Hendaye, Yves le è apparso come un giovanotto elegante, raffinato, di bell'aspetto; e poiché alloggiava nel suo stesso albergo, ha creduto che fosse ricco quanto l'uomo che ha sposato, e a cui la lega un affetto tiepido e un po' annoiato. Poi il marito è stato richiamato a Londra da affari urgenti, e quelle giornate di settembre "piene e dorate " sono state come un sogno: la scoperta della reciproca attrazione, le passeggiate, le notti d'amore. Il ritorno a Parigi ha significato anche un brusco ritorno alla realtà: no, Yves non è ricco, tornato dal fronte si è reso conto di aver perduto tutto, ed è stato costretto (lui, cresciuto in un mondo in cui "c'erano ancora persone che potevano permettersi di non fare niente") a trovare un impiego che lo avvilisce e lo mortifica. In questa cronaca di un amore sghembo, in cui si fronteggiano due inconsapevoli egoismi, la giovanissima Irène Némirovsky sfodera già il suo sguardo acuminato e una perfetta padronanza della tecnica narrativa. Una madre preoccupata cerca inutilmente di inculcare un concetto nella mente della figlia Denise, innamorata e triste: "L'amore, mia cara, è un sentimento di lusso!", ma Denise non lo capisce. Quando durante una vacanza suo marito le ha presentato Yves, un giovane elegante e di bell'aspetto, lei se n'è infatuata e non si è curata di scoprire se fosse benestante quanto il suo noioso marito. Dopo che l'ignaro consorte ha dovuto fare ritorno in città per un affare urgente, lei si è goduta un mese pieno e felice in compagnia dell'amante, ma un brusco risveglio la attende alla fine del soggiorno: egli ha infatti perso quasi tutti i suoi averi in seguito alla guerra e non può permettersi di mantenerla con gli agi a cui lei era abituata. La cronaca di un amore che non ha fatto bene i suoi conti nel quale si confrontano egoismi confrastanti.

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4 di 5 su 6 recensioni

Storia di due amantiDi G. Lino-24 maggio 2012

Un romanzo di debutto che sembra un trattato di psicanalisi sulla psicosi femminile e sui delicati ingranaggi del rapporto uomo-donna. Mi sono intristito, agitato, commosso. Ho provato tenerezza per ogni sensazione vissuta sulle pagine come sulla pelle. Mi domando come riuscisse, a soli venti anni, a conoscere ma soprattutto a riportare con questa semplicità, dinamiche complicate da comprendere anche per una donna adulta.

Il malintesoDi b. Billy-11 agosto 2011

La NEmirovski ai suoi massimi livelli come psicologia delle passioni umane, fin dalle prime pagine sorprende la sicurezza nel dipingere il ritratto di Yves Harteloup, trentenne parigino di natali agiati ma vittima delle difficoltà postbelliche, costretto a guadagnarsi da vivere lavorando come impiegato. Sullo sfondo di uno scenario noto a Irène, quello di Hendaye (località balneare francese proprio al confine con i Paesi Baschi), Yves e Denise, giovane e annoiata moglie di un facoltoso industriale, nonché madre di una bambina, cadono vittime del più antico malinteso che l'umanità conosca: l'amore. Con l'approccio disincantato che diverrà uno dei suoi tratti più caratteristici, la Némirovsky racconta senza sentimentalismi e romanticherie la nascita, l'evoluzione e, ovviamente, la fine del legame tra Yves e Denise, quasi sezionando i loro animi, mettendo a nudo senza pietà gli egoismi, i facili entusiasmi e le altrettanto facili delusioni degli amanti, le piccole cattiverie, le difficoltà di comunicazione, la vanità, la gelosia, la disattenzione, il logoramento psicologico, le interminabili attese di un segno, l'attrazione, insomma tutti gli ingredienti che (in dosi e varietà diverse per uomo e donna) condiscono questa strana ed irrinunciabile insalata mista che è l'amore. A costo di ripetermi, è incredibile l'abilità con cui una giovane donna poco più che ventenne raffigura uomini e donne nelle loro similitudini e disuguaglianze; la modernità di certi passaggi è strabiliante, o forse più che di modernità si dovrebbe parlare di eternità di certi aspetti della natura umana. La necessità da parte femminile di ingabbiare un rapporto di coppia dentro frasi, parole, esplicite e rinnovate dichiarazioni d'amore e fedeltà pretendendo lo stesso da uomini che, come Yves, dichiarano che le parole non significano niente, suonano come se fossero state scritte ieri e non nel 1926. D'altro canto le insofferenze di Yves, le sue ritrosie, la sua difficoltà a parlare di se stesso e dei suoi problemi finanziari e personali, il suo senso di soffocamento al pensiero di sentirsi atteso, desiderato, di essere insostituibile per Denise, fanno e faranno sempre parte di certa natura maschile (nessuna generalizzazione ovviamente, solo una questione di statistiche). Avrebbe meritato più di quattro stelle, questo libro che lascia il segno; sarebbe servita una mezza stella da aggiungere. Ribadisco un concetto già espresso in altri commenti ai libri della Némirovsky: mi chiedo (e mi rammarico per la sua troppo breve vita) cosa avrebbe potuto scrivere questa donna se fosse sopravvissuta ad Auschwitz. Leggendo questo libro mi sono detta (attenzione: paragone rischioso!) che in quanto a capacità di analisi dell'animo umano sarebbe potuta diventare un Dostoevskij del XX secolo. Ecco, l'ho detto.

Il gioco delle aspettative...Di L. Monica -12 luglio 2011

Ogni volta che leggo un romanzo della Nemirovsky, ho come la sensazione di essere di fronte ad un quadro di Monet, con quelle tinte delicate e quei paesaggi sfocati. La scena, che mi si è presentata, è stata quella di una donna ricca e viziata, sposata ad uno uomo altrettanto ricco, che si incapriccia di un altro, per sfuggire alla routine di un piatto mènage matrimoniale. Un uomo che suppone essere ricco quanto lei, per il solo fatto di averlo incontrato in un albergo di lusso. La realtà è ben diversa. Yves dopo la guerra ha perso tutto ed è un semplice impiegato, costretto a lavorare per sopravvivere. Ma il malinteso non si limita a questo, ce ne sono molti altri nella storia. Quello più lampante, a mio parere, deriva dal diverso modo di affrontare la vita e di interpretare l'amore da parte dei due amanti. Ed emerge una tematica che è quella di sempre. La profonda diversità tra i sessi. L'uomo è più razionale e ritiene, che l'amore si dimostri attraverso un gesto concreto, quale può essere la rinuncia da parte di Yves ad un'opportunità di lavoro, che gli permetterebbe di risolvere i suoi problemi economici, solo per restare accanto alla sua donna. E tutto questo senza necessariamente sbandierarlo ai quattro venti. La donna, invece, che è completamente persa nella propria sfera emotiva, si aspetta tutt'altro genere di dimostrazioni d'affetto e sente tradite le sue aspettative. I due hanno esigenze profondamente diverse. Lui è un uomo stanco, che desidera solo un rapporto che gli dia pace e tranquillità, che richieda il minimo dispendio di energie e che faccia dimenticare la dura realtà quotidiana. Lei, al contrario, è una donna alla ricerca del grande coinvolgimento. E poco le importa di capire da dove effettivamente tragga origine l'indolenza del suo amante. Nessuno dei due ha ragione. Semplicemente un incontro sbagliato nel momento sbagliato.

Bello davveroDi V. Lavinia-23 marzo 2011

L'autrice riesce a catturare completamente il lettore in questa meravigliosa narrazione che tratta un tema che è sempre stato e sempre sarà attuale: l'amore. Tuttavia non l'amore sdolcinato che siamo abituati a vedere nelle commedie americane da quattro soldi, ma l'amore sofferto, il malinteso. Consigliato.

Il malintesoDi M. alice-24 febbraio 2011

Una rivelazione questo autore. La storia di due innamorati, stupenda e carica di promesse all'inizio, sempre più deludente man mano che il tempo avanza... Lei vorrebbe sempre affetto, attenzioni, belle parole, in fin dei conti ci vorrebbe così poco a renderla felice; lui è segnato dalla guerra e tanto sentimento non gli viene spontaneo da dimostrare, inoltre diventa sempre più disperato perché per stare al fianco dell'amata ed essere alla sua altezza contrae un sacco di debiti, anche perchè lui non è ricco come lei, che dà per scontate tante, troppe cose. Gli basterebbe stare tranquillo e vivere le cose con calma, senza complicazioni e paranoie inutili, nient'altro. Insomma, loro si amano tantissimo, ma questo non basta, perchè hanno gli occhi foderati e non capiscono davvero i desideri e i tormenti dell'altro... Chapeau all'autrice, ancora una volta, soprattutto per avere colto l'abisso delle esigenze tra i due sessi a soli 23 anni!

Il malintesoDi R. Grazia-9 novembre 2010

sull'amore, sull'illusione ed il suo malinteso, sulla natura degli uomini e delle donne (potremmo definire il libro un antesignano dei moderni manualetti sulle differenze maschio/femmina), sulla capacità non di amare, ma di essere egoisti ciascuno a proprio modo..e il malinteso, da analisi di costume, diventa a suo solito un romanzo di ampissimo respiro, che attraversa un secolo e ci si riconsegna intatto, tra le nostre mani. Come ha detto, in modo splendido una lettrice anobiana, anche io sento che mi appartiene talmente tanto, che dell'amore e della vita penso ciò che pensa lei, come lo pensa lei. Anche questo romanzo, breve, giovanile, una storia comune, una relazione tra tante è un piccolo grande capolavoro. Non racconto la trama perché non importa, è da assaporare tutte le sensazioni, trovare nelle pagine qualcosa di sé, qualcosa di vecchio, qualcosa di presente, qualche fantasma che ancora vaga nella mente, qualche paura ancora non sopita. Ancora una volta, che meraviglia Irène!