Il male di Dario Bellezza. Vita e morte di un poeta di Maurizio Gregorini edito da Stampa Alternativa

Il male di Dario Bellezza. Vita e morte di un poeta

Data di Pubblicazione:
1 dicembre 2005
EAN:

9788872269152

ISBN:

8872269156

Pagine:
208
Formato:
brossura
Argomento:
HIV e AIDS: aspetti sociali
Acquistabile con la

Descrizione Il male di Dario Bellezza. Vita e morte di un poeta

Questo libro è la cronaca quotidiana dell'agonia di un uomo in lotta contro l'AIDS, scandita giorno per giorno fino alla morte. Antagonista e vittima ne è, appunto, Dario Bellezza, uno dei massimi poeti maledetti italiani, morto nel marzo del 1996. Le sue parole, sparse nel "Diario Bellezza" e nella lunga intervista che segue, sono aspre, crude, dense e vere. Nell'intervista, oltre a parlare della sua vita intellettuale e intima, Dario Bellezza racconta dei suoi amici Pier Paolo Pasolini, Elsa Morante, Sandro Penna e Alberto Moravia, delineando uno spaccato veritiero e inedito del mondo letterario italiano.

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4 di 5 su 1 recensione

Il male di Dario BellezzaDi p. raffaele-6 aprile 2011

E' un libro eccezionale che consiglio a tutti per come è scritto e per i suoi messaggio: la libertà è un bene che si apprezza a pieno quando ne siamo privati. Cercavo in vero questo libro da molto tempo, alla fine la ricerca ha dato i suoi frutti ed eccomi qua a misurarmi con il testo. In se il tsto non è difficile scorre rapido direi senza intralci, soprattutto nella seconda parte che raccoglie interviste ad amici più o meno stretti di Dario Bellezza con l'intento di definirne in qualche maniera la figura. La mia conoscenza del personaggio è veramnete molto limitata per poter giudicare queste interviste, ammesso che si possadebba giudicare ciò che una persona sentavoglia dire di un'altra. Quello che emerge da queste interviste è sicuramente l'immagine di un Dario Bellezza forse un po' tormentato nella sua capacità di vivere la sua omosessualità in un moemneto storico in cui o si era omosessuali e di carattere dominante come Pasolini o Carmelo Bene, o forse troppo si era esposti al giudizio della società anche degli intellettuali italiani. Sicuramente Posso dire che Dario Bellezza emerge da queste pagine come una persona che, pur non essendo riuscito a trovare probabilmente un equilibrio, aveva una gran voglia di vivere. Ed ecco la difficoltà della lettura che emerge dal forte contrasto quindi tra le interviste che tendono a mettere in evidenza il Dario Bellezza vivo e la prima parte che è in realtà il diario della parte terminale della malattia dello scrittore. Si soffre in maniera troce insieme a lui e ai pochi amici che gli furono vicini e che furono capaci di vivere il degrado così totalizzante del corpo. Non si può smettere di pensare mentre si leggono queste pagine che, è vero che ad un malato va lasciata la libertà di scegliere la terapia di cura, ma è anche vero che di un malato non deve essere carpita la buona fede, cavalcando la sua illusione, per quanto irrazioanle, di guarigione. Si soffre leggendo della sua sofferenza e sapendo che molto di quella poteva essergli risparmiata se alcuni non avessero chiuso i propri occhi davanti alla sua sofferenza e soprattutto non avessero chiuso i boccaporti del cervello e del cuore cosa che di fatto ha impedito un intervento terapeutico tempetsivo. La storia ha però ancora almeno un altro merito, quello di incuriosire ulteriormente su Dario Bellezza e la sua scrittura ed induce perciò a scoprire questo autore molto dimenticato della letteratura italiana. E quando uno scritto incuriosisce, spinge e trasvina verso altro non è mai stato scritto invano.