Magra da morire. Come sono uscita dalla bulimia-anoressia
- Editore:
Mondadori
- Collana:
- Ingrandimenti
- Traduttore:
- Ascoli J.
- Data di Pubblicazione:
- febbraio 2006
- EAN:
9788804549666
- ISBN:
8804549661
- Pagine:
- 172
Descrizione Magra da morire. Come sono uscita dalla bulimia-anoressia
La storia di una ragazza di buona famiglia, bella e adorata dalla madre, che per essere all'altezza delle aspettative materne si impone una soglia di perfezione quasi irraggiungibile. Mai abbastanza brava, mai abbastanza in carriera, e soprattutto mai abbastanza magra. Di qui l'ossessione della bilancia, il rapporto di amore-odio con il cibo, e finalmente la scoperta che per far quadrare i conti basta un semplice accorgimento: vomitare. Camille arriva a compromettere il lavoro e la vita sociale, ma soprattutto a rischiare la vita, finché per fortuna qualcosa la salva: l'intelligenza, l'amore di un ragazzo, l'esperienza di uno psichiatra. Raccontata come un romanzo, è però una storia vera, e fa capire la spirale perversa della bulimia-anoressia.
Recensioni degli utenti
Non lo consiglio-7 marzo 2012
Sconcertante il fatto che questa storia non sia frutto della fantasia, bensì il frutto amaro di una società fuorviata da falsi miti e comportamenti sbagliati. Camile De Peretti, con cruda intensità racconta una storia da brivido, che ha come comune denominatore la flagellazione di sè stessi e del proprio mondo interiore. Purtroppo non ho notato quel messaggio di speranza di rinascita, che mi aspettavo in un libro del genere. La protagonista sembra succube di se stessa e perennemente rassegnata, non c'è una vera guarigione e mi sono intristita parecchio.
Leggetelo!-13 gennaio 2012
Penso che questo libro lo dovrebbero leggere tutte le donne, specialmente quelle che non accettano il proprio corpo e sognano di assomigliare alle varie modelle che riempiono tv e giornali. La cosa sconcertante che viene mostrata in questo romanzo autobiografico, è la facilità con la quale si può cadere in un baratro oscuro e troppo spesso senza ritorno. Imparare ad accettare se stessi si può e si deve, perchè la vera perfezione è una questione mentale.