Luzzati alla Scala

Genovese nel (1921) di una famiglia, interrompe gli studi nel 1938 a causa delle leggi razziali e si dedica alla pittura. Rifugiatosi in Svizzera, si iscrive all'École des Beaux Arts et des Arts Appliqués a Losanna dove, nel 1944, allestisce il suo primo spettacolo: "Salomone e la regina di Saba" di Alessandro Fersen. Tre anni più tardi debutterà alla Scala con i costumi per il "Cavaliere della rosa" di Strauss, pochi mesi dopo la riapertura del teatro dopo la ricostruzione; il direttore dell'allestimento scenico, Nicola Benois, era andato personalmente a cercarlo in Liguria, colpito dagli originalissimi disegni dell'artista. Luzzati diventa uno dei più prolifici scenografi e costumisti italiani: inaugura nuovi spazi teatrali, è tra i fondatori della "Compagnia dei Quattro", disegna manifesti, realizza spettacoli per i bambini, dirige una scuola di scenografia presso il Teatro della Tosse a Genova, cura l'allestimento di oltre cinquecento spettacoli di prosa, di lirica e per il balletto. Alla Scala realizza una ventina di spettacoli, dal 1947 al 1989, di Richard Strauss, Sergej Prokof'ev, Vincenzo Bellini, Gaetano Donizetti, Manuel De Falla, Paul Hindemith, Claude Debussy e soprattutto di giovani compositori d'avanguardia, come Goffredo Petrassi, Jean-Pierre Rivière, Alearco Ambrosi, Gino Negri, con i quali si trova in perfetta sintonia. Luzzati rimane un sognatore con gli occhi aperti, un esploratore che si inoltra in terre chiare, in cui si celano le risacche dell'imprevedibilità, un viaggiatore che predilige le acque profonde del fantastico e le vaghe lande dell'esotismo, dove gli è possibile vogare liberamente; e se tocca terra, egli la sfiora con l'ironica levità delle sue amatissime creature di Rossini.