LTI. La lingua del Terzo Reich. Taccuino di un filologo di Victor Klemperer edito da Giuntina
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LTI. La lingua del Terzo Reich. Taccuino di un filologo

Editore:

Giuntina

Edizione:
3
Traduttore:
Buscaglione Candela P.
Data di Pubblicazione:
27 novembre 1998
EAN:

9788880570721

ISBN:

8880570722

Pagine:
355
Formato:
brossura
Argomenti:
Fascismo e Nazismo, Storia d'Europa
Acquistabile con la

Descrizione LTI. La lingua del Terzo Reich. Taccuino di un filologo

"Nessun libro può sostituire il diario tragico di Klemperer: in esso è l'esperienza della distruzione a parlare, la violenza quotidiana della predicazione di morte. I lemmi, che egli sceglie per l'illustrazione del processo di formazione di una nuova lingua del potere, sono offerti alla sua intelligenza di filologo dalla sua vita quotidiana di perseguitato e si confrontano con la progressiva riduzione della sua esistenza a quella di un testimone. È un libro dal vero, che ci riconduce, con la meticolosa pedanteria di un cronista, a una storia aberrante come fosse ancora un presente." (dalla Prefazione di Michele Ranchetti)

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4 di 5 su 3 recensioni

Testo fondamentale Di L. Pina-4 maggio 2012

Commuove in questo volume l'ostinazione con la quale Klemperer continua a trovare nel suo mestiere, nel suo sguardo professionale sulle tragedie che lo circondano e sui pericoli che lo minacciano, il suo ultimo probabile ubi consistam. Commuove la resistenza a permanere all'odio puro e semplice. Commuove la scelta di distinguere fino alla fine in ogni individuo l'ignoranza, la rozzezza, la pochezza culturale, i tratti di naturale bontà.

L'agonia di un popoloDi M. Carlo-13 maggio 2011

Autobiografia romanzata di un intellettuale ebreo sotto il nazismo. Nel dar forma ad un nuovo vocabolario a propria immagine e somiglianza, il nazismo si insinuò "nella carne della folla attraverso singole parole, locuzioni, frasi ripetute milioni di volte ed imposte a forza alla massa e da questa accettate meccanicamente e inconsciamente". Un radicale semanticidio che sfigurò ed impoverì la lingua tedesca, facendone un potente strumento di dominio e sopraffazione, una lingua standardizzata, barbara e mendace. La competenza e la sensibilità di Klemperer, filologo romanzo, gli permisero di avvertire tutta la portata intellettuale e morale del razzismo nel suo spostarsi dal piano biologico a quello "culturale".

Libro-diario straordinarioDi C. Roberto-3 aprile 2011

Libro impegnativo, anche a causa di specifici riferimenti a realtà tedesche, ma assolutamente indispensabile per comprendere quanto le progressive trasformazioni della lingua accompagnino e preparino le trasformazioni sociali, fino a precipitare un popolo in una dittatura senza ritorno. Libro eccezionale come le memorie che descrive. E attuale. Forse molto attuale.