Linea di confine. Le inchieste di Annika Bengtzon vol.9

Liza Marklund è una garanzia per chi ha voglia di leggere un buon giallo. La storia è molto scorrevole, ben scritta e davvero coinvolgente sotto tutti i punti di vista. Si legge tutto d'un fiato spinti dalla curiosità di arrivare a scoprire il finale e vi assicuro che la conclusione è tutta da leggere. Nei pressi di una scuola materna che si trova a Stoccolma viene ritrovato il corpo di una donna: non è la prima ad essere uccisa, ma addirittura la quarta. Per Annika Bengtzon, la protagonista del libro, iniziano le indagini, che deve affrontare mentre fa i conti anche con il rapimento del marito. Lo consiglio a tutti coloro che hanno voglia di una storia avvincente, assolutamente non banale e che vi appassioni tanto da non riuscire a smettere di leggere.

Letto a tempo di record, il libro ci presenta Annika impegnata a recuperare quel suo ex marito, con cui ha ripreso a convivere. Caduto nelle mani di feroci rapitori africani, del resto senza un ordine superiore, Thomas deve essere riscattato, con tutte le difficoltà del caso. Annika è sempre in rapporti conflittuali con più di mezzo mondo e questo le rende oltremodo difficile il compito, ma... ecco uno spiraglio nella figura di Alenius, funzionario superiore di Thomas. Avrei desiderato un finale più deciso e meno interlocutorio. Sono costretta a chiedermi se ci saranno altri libri con questi protagonisti. Invece purtroppo l'autrice ha scelto tinte sfumate, che obbligano il lettore a non congedarsi totalmente dalla situazione. L'unico neo del libro, ma c'è. Pazienza.