Limonov di Emmanuel Carrère edito da Adelphi
Alta reperibilità

Limonov

Editore:

Adelphi

Collana:
Fabula
Edizione:
1
Traduttore:
Bergamasco F.
Data di Pubblicazione:
1 ottobre 2012
EAN:

9788845927331

ISBN:

8845927334

Pagine:
356
Formato:
brossura
Argomenti:
Biografie: letterati, Letteratura, storia e critica: letteratura dal 1900
Disponibile anche in E-Book
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Trama Limonov

Limonov non è un personaggio inventato. Esiste davvero: "è stato teppista in Ucraina, idolo dell'underground sovietico, barbone e poi domestico di un miliardario a Manhattan, scrittore alla moda a Parigi, soldato sperduto nei Balcani; e adesso, nell'immenso bordello del dopo comunismo, vecchio capo carismatico di un partito di giovani desperados. Lui si vede come un eroe, ma lo si può considerare anche una carogna: io sospendo il giudizio" si legge nelle prime pagine di questo libro. E se Carrère ha deciso di scriverlo è perché ha pensato "che la sua vita romanzesca e spericolata raccontasse qualcosa, non solamente di lui, Limonov, non solamente della Russia, ma della storia di noi tutti dopo la fine della seconda guerra mondiale". La vita di Eduard Limonov, però, è innanzitutto un romanzo di avventure: al tempo stesso avvincente, nero, scandaloso, scapigliato, amaro, sorprendente, e irresistibile. Perché Carrère riesce a fare di lui un personaggio a volte commovente, a volte ripugnante - a volte perfino accattivante. Ma mai, assolutamente mai, mediocre. Che si trascini gonfio di alcol sui marciapiedi di New York dopo essere stato piantato dall'amatissima moglie o si lasci invischiare nei più grotteschi salotti parigini, che vada ad arruolarsi nelle milizie filoserbe o approfitti della reclusione in un campo di lavoro per temprare il "duro metallo di cui è fatta la sua anima", Limonov vive ciascuna di queste esperienze fino in fondo...

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5 di 5 su 2 recensioni

Non saper nulla di un capolavoro...Di B. Giuseppe-4 aprile 2018

... è quel che ti riscopri a pensare dopo non molte pagine dall'inizio di questo vulcanico scritto. Si può procedere per frasi abbastanza lapidarie: Eduard Veniaminovich Savenko (pseudonimo: Eduard Limonov) è probabilmente tra i personaggi più spregevoli, in assoluto, cui la letteratura contemporanea abbia potuto attingere per romanzarne la biografia, ma non lo è alla maniera del criminale o comunque dell'abietto bensì, forse, perché si rivela ad ogni piè sospinto talmente geniale che tutto quanto di moralmente esecrando sia alla base della sua vita - ed è davvero tanto, in fede mia! - trova in ciò l'aggravante di non poter non avere un fondamento in qualche modo dialettico, ancorché sovente poco o nulla condivisibile. Per questa stessa ragione, però, la storia risulta estremamente avvincente, da un lato, e soprattutto stimolante, giacché per l'intera trattazione il lettore si ritrova a domandarsi costantemente quali siano i processi decisionali che indurrebbero un personaggio del genere a vivere effettuando certe scelte; e, mentre ancora altri fatti rendono sempre più gravoso venire a capo di tale interrogativo, la storia sprofonda sempre talmente in basso da far ulteriormente chiedere come sia potuto accadere di riemergerne - come, in effetti, è accaduto. Carrère, poi, aveva già ben poco da dimostrare, ma qui si conferma genio della penna senza alcuna riserva.

Una storia larger than lifeDi M. Alberto Enrico-2 aprile 2018

Emmanuel Carrère è uno dei più affermati scrittori francesi, capace come pochi di entrare nella vita di persone reali elevandole a dignità letteraria. Nel caso di Limonov, il confine tra realtà e finzione è veramente molto labile, dato che il protagonista è stato un vero personaggio dannunziano: uno che ha vissuto la vita come un'opera d'arte. Ma se D'Annunzio è stato sempre sulla cresta dell'onda, il fascino di Limonov, pienamente restituito dalla penna di Carrère, è la combinazione di miseria e grandezza, umana e materiale: Limonov è stato uno che ha vissuto nella povertà più buia e nel lusso più raffinato, uno che ha militato al fianco degli ultranazionalisti serbi e fra gli oppositori di Putin. Carrère inquadra il personaggio nella vita della Russia del Novecento creando un affresco straordinario.