Il libro rosso. Liber novus. Ediz. illustrata di Carl Gustav Jung edito da Bollati Boringhieri
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Il libro rosso. Liber novus. Ediz. illustrata

Edizione:
9
A cura di:
S. Shamdasani
Traduttore:
Sorge G., Schiavoni G., Massimello A. M.
Data di Pubblicazione:
11 novembre 2010
EAN:

9788833920948

ISBN:

8833920941

Pagine:
371
Formato:
rilegato
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Descrizione Il libro rosso. Liber novus. Ediz. illustrata

Jung lavorò al Libro rosso - trascrizione in parole e immagini dei sogni e delle visioni che popolarono il suo «viaggio di esplorazione verso l'altro polo del mondo» - per oltre sedici anni, dal 1913 al 1930, e ancora in tardissima età egli lo definì una sorta di presagio numinoso, l'opera di fondazione in cui aveva deposto il nucleo vitale e di pensiero della sua futura attività scientifica. Nondimeno, non volle mai autorizzarne la pubblicazione, e dopo di lui anche gli eredi si attennero alla consegna. La presente edizione, comprensiva della riproduzione in facsimile dell'originale e corredata da un ampio saggio di contestualizzazione storica e da un ricchissimo apparato di commento, segna ora un punto di svolta, inaugurando una stagione nuova ne gli studi junghiani. Grazie alla pubblicazione di questo che è l'inedito forse più importante nella storia della psicologia, diviene infatti possibile ricostruire le fasi dell'autosperimentazione di Jung - e dunque comprendere la genesi e l'articolazione dell'opera successiva - sul la base di una fonte documentaria di prima mano, e non di congetture fantasiose e pettegolezzi. Il Libro rosso è, in effetti, il libro segreto di Jung. Ma segreto soprattutto in quanto riproduzione simbolica di un universo altro, rappresentazione di un significato esistenziale che è e deve rimanere ignoto. Le immagini interiori in esso evocate e personificate provengono infatti da un aldilà mitico, in cui si caricano di una potenza numinosa che le rende a un tempo guaritrici e pericolose: operatori magici di forze psichiche autonome che solo attraverso un corpo a corpo con l'inconscio è possibile neutralizzare e incanalare in un percorso terapeutico. Quella che Jung chiamerà più tardi «immaginazione attiva», è appunto lo strumento inedito di cui egli si servì, nel corso della sua «discesa agli inferi», per suscitare i contenuti archetipici della psiche e oggettivarli attraverso il dialogo interiore, la scrittura, la pittura. Con il suo tesoro di esperienze iniziatiche e meditazioni sapienziali e con il suo corredo di immagini fantasmagoriche e virtuosismi calligrafici, il Libro rosso si situa dunque al centro di una straordinaria sperimentazione artistica e psicologica che ne fa un unicum nel panorama novecentesco. Esso rinnova la tradizione del manoscritto miniato medievale, riprendendone tecniche scrittorie, schemi di impaginazione e moduli di decorazione pittorica e ornamentale. È a tutti gli effetti un libro d'arte di superiore qualità, e volutamente prezioso: perché messo al servizio di un progetto esistenziale il cui scopo è il compimento del proprio mito personale, l'automanifestazione della Vita entro una vita. Il Libro rosso è, di fatto, il libro segreto di Jung, quello nel quale ha raccolto e sviscerato tutti i pensieri più privati e il nucleo vitale della sua futura attività scientifica. Vi lavorò per oltre sedici anni e non volle mai autorizzarne la pubblicazione, al punto che solo dopo ottant'anni dalla sua conclusione arriva a vedere la luce come coedizione internazionale; l'opera consta di circa 500 pagine, di cui un centinaio sono dedicate a grandi immagini archetipiche realizzate da Jung secondo la tradizione del manoscritto miniato. Definito come il Santo Graal dell'Inconscio, rievoca il periodo del travagliato confronto con l'inconscio del suo autore, che visse terrificanti esperienze anche di natura psicotica e che scelse di raccontarle come un viaggio negli abissi della psiche, iniziato dopo la sua rottura con Freud. I temi affrontati sono molti e complessi, tra i quali spiccano la natura della conoscenza di sé, l'importanza dei tipi psicologici, la relazione tra virilità e femminilità interna ed esterna, l'unione degli opposti, la solitudine, l'importanza dell'imparare, lo stato della scienza, il significato dei simboli e una guida alla loro interpretazione, la pazzia e la psichiatria, l'imitazione di Cristo, la natura di Dio e degli dei, Nietzsche, la magia, la natura del bene e del male, il significato del passaggio dal paganesimo al cristianesimo, il rapporto con la morte e con i propri antenati.

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5 di 5 su 2 recensioni

Libro RossoDi S. Fatima-5 marzo 2023

Avevo acquistato la versione studio ma mancava della parte forse più importante, le immagini. Libro insostituibile e grande lascito di uno degli uomini più straordinari degli ultimi secoli.

Necessario (Ultimissima Correzione)Di P. Diego-16 febbraio 2017

Il Libro Rosso di C. G. Jung è il disegno interiore di una tribolazione quando lo psicologo svizzero lo abbozzò nel 1913 inaugurandolo nei Libri Neri, un diario segreto con le sue visioni più schiaccianti ancora non si era deciso "tutto quel che aveva da venire". Lo scoppio delle guerre quale presentimento visionario forzò Jung a riempire un manoscritto miniato e calligrafato con immagini pittoriche del simbolismo zurighese giacomettiano (vedi introduzione di Sonu Shamdasani 2003) che rimanderanno ai suoi primi elaborati e costrutti teorici sui tipi psicologici, Salomè come funzione sentimento ed Elia come Logos superiore, istanze mitiche e bibliche che comparivano innanzi ad un travagliato monologo interiore in cerca dell'anima. Il Libro Rosso rivelerà il caposaldo della sua teoria: "il dialogo con l'angelo buono" (vedi l'Io e L'Inconscio 1928) delineando le prime basi di quello che sarà il suo trattamento ermeneutico di fantasie creatrici e le premesse per la sua teoria di "immaginazione attiva" il tutto attraverso una tribolata concettualizzazione ed una profondità dialettica lacerata e perturbata dall'incertezza morale della propria pazzia e da un importante nodo alla questione: il progetto interiore del Sé, ciò che Jung definirà processo di individuazione e più importante auto-esperimento seguendo la dotta canonica del Libro Rosso dell'imitatio Christi, dell'identificazione con un dio o con l'anima, della discesa negli inferi, dell'incontro con il Rosso, il Diavolo, o con una vergine e un bibliotecaio, o con Philemone, il vecchio vegliardo che farà da profeta, psicopompo e ritorno sul mondo dei vivi dall'ormai libero giogo degli Dei presentiti come una concessione ed un rito di mediazione o assolvimento di ritorno ai morti, i necessari mediatori del mondo dei mortali ed ai loro istinti e pulsioni archetipiche. Sebbene Il Libro Rosso di C. G. Jung non schiuda quel numinosum e non lasci intravedere quella robusta pietra cinedica o balsamo esemplare dei suoi ultimi Aion (1951) e Mysterium coniunctionis (1955-56) è lì che il terreno misteriosofico delle sue idee dipartirà nei concetti ed è lì poi che quella arrischiosa matassa, massa confusa ed incertezza sull'identità e schema pazzia-Eroe Io-Altro e Sé-Mondo diverrà il magma attivo e "viaggio psicotico" da cui tutto si decise e da cui prenderà finalmente piede il suo intero edificio teoretico, ermeneutico e teorico-clinico.