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Libri dell'autore Roberto Bolaño

L’autore cileno Roberto Bolaño (Santiago De Cile 1953, Barcellona 2003) è stato una delle maggiori voci della letteratura contemporanea. Dopo un’adolescenza vissuta con la famiglia in Messico, Bolaño fa ritorno in Cile nel 1973, pochi giorni prima del Golpe di Pinochet. Incarcerato a Concepción, è fortuitamente liberato grazie al riconoscimento da parte dei suoi due secondini, che si rivelano essere due vecchi compagni di scuola. Bolaño torna dunque a Città del Messico, dove inizia con Mario Santiago Papasquiaro la vita di poeta bohémien che sarà oggetto di trasfigurazione letteraria ne “I detective selvaggi”. Dal 1977 l’autore migra in Spagna, trasferendosi prima a Barcellona e poi a Blanes. Il suo primo romanzo esce nel 1984 (“Consigli di un discepolo di Jim Morrison a un fanatico di Joyce”), ma sarà solo dal 1996 che le opere di Roberto Bolaño cominceranno a suscitare la dovuta attenzione. Il primo testo che ha una certa visibilità s’intitola “La letteratura nazista in America” (1996), cui segue, lo stesso anno, il romanzo breve “Stella distante”. Nel 1997 esce la sua prima raccolta di racconti, “Le chiamate telefoniche”, mentre il 1998 è il fortunato anno de “I detective selvaggi”, che gli vale i premi Herralde e Rómulo Gallegos, oltre che la fama e l’apprezzamento in tutto il mondo. Da allora, usciranno, fra gli altri, i romanzi brevi “Amuleto” (1999) e “Notturno cileno” (2000) e la raccolta di racconti “Puttane assassine” (2001). Gli ultimi anni della vita di Roberto Bolaño sono dedicati alla composizione di un testo monumentale: “2666”, questo il titolo, è una vera e propria opera mondo di oltre mille pagine, suddivisa al suo interno in cinque parti. L’autore morirà d’insufficienza epatica prima di riuscire a pubblicarla, ma la sua uscita postuma nel 2004 la consacrerà immediatamente a testo cult. In Italia, i libri di Roberto Bolaño sono editi da Sellerio, Adelphi e SUR.

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