Lévi-Strauss. Fuori di sé edito da Quodlibet
Alta reperibilità

Lévi-Strauss. Fuori di sé

a cura di

M. Niola

Editore:

Quodlibet

Data di Pubblicazione:
27 agosto 2008
EAN:

9788874622320

ISBN:

8874622325

Pagine:
265
Formato:
brossura
Argomento:
Studi culturali (Cultural studies)
Acquistabile con la

Descrizione Lévi-Strauss. Fuori di sé

Testi di Giorgio Agamben, Marc Augé, Roland Barthes, Georges Bataille, James Clifford, Simone de Beauvoir, Jacques Derrida, Gérard Genette, Jacques Le Goff, Michel Leiris, Élisabeth Roudinesco, Susan Sontag, Pierre Vidal-Nacquet, Nathan WachtelIn occasione del centenario della nascita di Claude Lévi-Strauss, per onorare il grande maestro, Marino Niola offre una preziosa raccolta di saggi e articoli in cui alcune tra le principali voci della cultura del Novecento incontrano l'opera dell'antropologo che più ha inciso sul pensiero del secolo breve.Ne emerge un confronto serrato con diversi campi disciplinari – dalla filosofia alla sociologia, dalla storia alla critica letteraria, dalla linguistica alla psicoanalisi – a testimonianza di un pensiero da sempre fuori di sé, che travalica senza posa la sfera dell'antropologia; ulteriore attestazione dell'impossibile tracciabilità di confini fra i saperi, fra le culture.È il riconoscimento a un pensiero traboccante e quanto mai fecondo che ha scelto, con determinazione, di porsi in permanenza altrove, nel luogo proprio dell'etnologia, di questa conoscenza ai confini di ogni conoscenza che, come ha scritto Foucault, si offre programmaticamente come "perpetuo principio d'inquietudine, di problematizzazione, di critica e di contestazione": una metodica dello spaesamento, una poetica dello sguardo da lontano.Claude Lévi-Strauss, nato a Bruxelles il 28 novembre 1908, è professore onorario al Collège de France. Dopo gli studi di diritto e di filosofia, si volge all'etnologia. Insegna per due anni nei licei, prima di essere nominato membro della missione universitaria francese in Brasile, dove diviene professore all'Università di São Paulo (1935-1938). I resoconti delle sue missioni confluiranno in Tristi tropici, il testo che lo ha reso celebre. Dal 1941 insegna alla New School for Social Research di New York, città dove fonda, con Focillon, Maritain e altri, l'École Libre des Hautes Études. Durante il periodo newyorkese si dedica alla tesi di dottorato, Le strutture elementari della parentela, che verrà pubblicata nel 1949. Richiamato in Francia dal ministero degli esteri, torna negli Stati Uniti come addetto culturale presso l'Ambasciata di Francia, dove resterà fino al 1949, quando lascerà l'incarico per dedicarsi al suo lavoro scientifico. Nello stesso anno è nominato vice-direttore del Musée de l'Homme e, nel 1950, entra all'École Pratique des Hautes Études, la cui VI sezione diventerà in seguito l'École des Hautes Études en Sciences Sociales. Su proposta di Maurice Merleau-Ponty viene eletto nel 1959 al Collège de France, dove tiene fino al 1982 la cattedra di Anthropologie sociale di cui dirige il laboratorio da lui creato nel 1960. Nel 1961 fonda, con Émile Benveniste, Pierre Gourou e Jean Pouillon, la rivista "L'Homme" destinata a diventare il simbolo di quel cantiere di saperi incrociati che costituisce la ragione profonda delle scienze umane.Marino Niola è professore di Antropologia culturale presso l'Università degli Studi di Napoli "Suor Orsola Benincasa".

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