
Lettera di una sconosciuta
- Editore:
Garzanti
- Collana:
- I grandi libri
- Edizione:
- 4
- Traduttore:
- Galli C.
- Data di Pubblicazione:
- 2 gennaio 2014
- EAN:
9788811810292
- ISBN:
8811810299
- Pagine:
- 80
- Formato:
- brossura
Libro Lettera di una sconosciuta di Stefan Zweig
Trama libro
"Lettera di una sconosciuta" è l'ultimo, disperato grido di una donna innamorata. È la storia drammatica di un amore appassionato, di un sentimento assoluto che sfocia in nevrosi. La protagonista segue come un'ombra devota e ostinata il suo amato, un ricco e facoltoso romanziere viennese. L'adolescente inquieta che lo spiava dalla porta di casa divenuta donna cerca con lui la realizzazione di un sogno impossibile. Quell'amore non ricambiato diventa il perno attorno a cui ruotano i suoi pensieri, le sue scelte, la sua vita. Ma l'amato non sa nulla di lei, non la riconosce: ogni volta fra loro è un primo, surreale incontro. Così per la misteriosa "sconosciuta" la quotidianità si trasforma in un labirinto senza via d'uscita, in un'ossessione senza scampo, come sono tutti gli amori assoluti.
Recensioni degli utenti
Storia breve e fulminante - 22 maggio 2012
Un amore assoluto, globale, incondizionato, che domanda solo di essere riconosciuto dall'inconsapevole amato, rivelato in una lunga e struggente lettera composta prima di morire, in lacrime, accanto al letto di morte del pargolo. Poche pagine per raccontare un amore immaginifico, ostinato, quasi irreale, ma la scrittura di Zweig rende tutto credibile e assolutamente emozionante.
Lettera di una sconosciuta - 5 agosto 2011
Zweig è uno dei grandi scrittori austriaci di fine impero, per intenderci apparteneva alla generazione dei Musil e degli Hofmannsthal. Questo si legge in poco tempo e lascia dentro, impalpabile ma densa, una sensazione di disfatta della Ragione quasi immorale; un senso di sacrificio che, con i dovuti distinguo, mi hanno fatto ripensare a 'Le onde del destino'; una ammirazione forte per la capacita' di Z. Di saper ricreare tutto cio' in un racconto lungo.
Il fantasma di un amore - 6 dicembre 2010
Un bel giorno, un noto scrittore austriaco (lo stesso Zweig? Nella finzione è probabile) , con la posta riceve una lettera di una giovane donna che gli dice che sarà morta nel momento in cui lui si accingerà a leggere questa sua lunga missiva, nella quale lei gli confessa e racconta il suo fortissimo, assoluto sentimento d'amore e devozione che lei ha provato per lui sin dall'infanzia e per tutta la vita. E anche dopo, s'intuirà in un finale molto poetico. Il fortunato destinatario di questo amore è, si è detto, un famoso scrittore, scapolo impenitente, pieno di amici e, soprattutto, di "amiche", fra cui, in tempi diversi, anche questa sconosciuta donna innamorata di cui, però, con grande dispiacere di lei, mai si è accorto e, quindi, ha riconosciuto essere la bambina che abitava nell'appartamento dirimpetto al suo, e, successivamente, la giovane ragazza con cui aveva passato la notte dieci anni prima e, en passant, aveva fatto anche un figlio ora purtroppo morto e del quale non gli aveva mai resa nota la nascita. Per lui, lei era una delle tante, come si suol dire, con cui avere un'avventura e di cui non era stato nemmeno necessario conoscere il nome. Non sarà neanche stato necessario ma molto improbabile direi! E se lei non voleva rivelarsi e farsi riconoscere (ma per tutto il lungo racconto non sembra desiderar altro che l'esatto contrario! ) , avrebbe potuto dare almeno un nome fasullo! Ma è inutile discutere e argomentare: gli scrittori, non son tenuti a scrivere come vorremmo noi! Ciò non toglie che certi comportamenti dei due i protagonisti non sembrino del tutto giustificati e realistici, il che, significa incongruenti sul piano narrativo. A parte questo possibile appunto, il testo è ben scritto (avrebbe potuto essere altrimenti, trattandosi di Zweig? ) e la storia è commovente al punto giusto, ossia senza essere strappalacrime a comando.
L'amore ad ogni costo - 4 dicembre 2010
Gli amori contrastati hanno riempito per secoli le pagine pi belle della letteratura, l'irrealizzazione dell'amore nutre il sentimento e lo fa crescere a dismisura, facendolo distaccare dalla realt... Come non apprezzare questo libricino in cui l'amore é mostrato nel suo lato pi straziante ed intenso, unilaterale e pertanto assoluto...
Lettera di una sconosciuta - 15 novembre 2010
Anche se all'apparenza semplice, dentro ci sono parecchi temi (almeno così a me sembra e anche se so che molti non amano queste riduzioni analitiche) : la solita finis Austriae, il parallelismo tra l'eroina romantica e il dandy, come dire due metà secolo ( l'Ottocento) l'un contro l'altra armata e soprattutto l'esistenzialistica incompatibilità tra chi fa una scelta assoluta e per sempre e chi sceglie di non scegliere. L'amore assoluto rende per sempre puri: la dedizione che fa vivere per un altro tutta la vita, rende impossibili l'ipocrisia, l'immoralità e la colpa: qualunque cosa si faccia si fa restando immacolati. Dall'altra parte invece, non amando, si consuma la vita dimentichi degli altri e di se stessi ( l'amato non ricorda neanche il giorno del suo compleanno, l'amante sconosciuta lo festeggia tutti gli anni) , ugualmente incolpevoli per forza di natura. Zweig conferma di essere degno di stare tra i grandissimi della letteratura mitteleuropea del primo quarto del XX secolo.
Lettera di una sconosciuta - 8 ottobre 2010
Zweig è un autore sublime. E' uno speleologo dell' animo umano, soprattutto quello femminile. Il racconto è terribile, appassionato, verosimile e disumano nel suo essere estremo. Ma se l' amore è questo...che la Fortuna me ne scampi! E' ovvio che è soltanto finzione, che quel tipo di amore ne rappresenta una delle innumerevoli varianti, ma non lo accetto comunque. Intendiamoci, sono per l' amore gratuito: l' amore per una persona non può e non deve essere interessato, ma c'è una parola che Zweig utilizza per fare chiarezza, sulla quale concordo pienamente. Ri-conoscersi. Possiamo accettare un rifiuto, l' odio, la titubanza, i tira e molla, ma qualcuno che non ci riconosce, non il nostro sentimento, ma che non riconosce la persona che siamo, è un muro insormontabile. E i muri sono fatti per essere oltrepassati. O li si abbatte! Non disdegnerei nemmeno una serena ed onorevole ritirata.