La lentezza di Milan Kundera edito da Adelphi
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La lentezza

Editore:

Adelphi

Collana:
Fabula
Edizione:
7
Traduttore:
Marchi E.
Data di Pubblicazione:
1 marzo 1995
EAN:

9788845911200

ISBN:

8845911209

Pagine:
158
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3 di 5 su 4 recensioni

Kundera la lentezzaDi b. nino-5 maggio 2021

La lentezza è il primo romanzo che Milan Kundera scrive nella lingua francese. Un castello fa da sfondo a una trama difficile da raccontare, che fanno del libro una nuova estetica del romanzo. Intrecci di personaggi e situazioni esistenziali in cui Kundera, scomodando la lentezza, la velocità, l'oblio e la memoria, propone al lettore il ritratto di un epoca persa, smarrita, senza alcun punto di riferimento. Attraverso linterpretazione delleffimero Kundera partendo da Senza domani, un racconto di Vivan Denon scritto nella seconda metà del settecento, associa la lentezza con la memoria e la velocità con l'oblio. Il tema è proprio la nostalgia della lentezza, che l'uomo ha perso con l'avvento della modernità travolto da una velocità che tutto inghiotte. C'è un legame segreto fra lentezza e memoria, fra velocità e oblio. Kundera ce lo spiega chiaramente.

una battuta di arrestoDi P. Francesco-23 ottobre 2010

Per chi è abituato alla bellezza assoluta di Kundera rappresenterà sicuramente una tappa minore. Vicende che si intersecano in maniera magistrale, qualche spunto degno di nota qua e là, ma forse Kundera qui pensa di più ai suoi modelli (Laclos, Voltaire) impliciti che non al romanzo stesso.

Un romanzo che cresce mentre lo leggiDi V. Giovanni-7 agosto 2010

Ho letto la lentezza quasi per caso, la copertina poco affascinante lo aveva relegato su uno scaffale della libreria di famiglia. Leggerlo è stata perciò una sorpresa. Kundera sembra pensare al romanzo e ai suoi sviluppi man mano che lo leggiamo, si interroga sui suoi protagonisti, li fa avanzare, ti tubare, li mette in discussione, sembra davvero che la trama si stia costruendo proprio in quel momento, mentre leggiamo. E' stato il primo Kundera che ho letto, prima de l'Immortalità, prima de l'Insostenibile leggerezza dell'essere, ed è stato forse il modo migliore per conoscerlo.

inno alla lentezzaDi l. Mario-15 luglio 2010

Fu il primo libro di Kundera che lessi, e nonostante lo scorrere lento delle parole (come da titolo, del resto), vi si ritrovano pagine di un'intensità struggente e ottimi spunti ri riflessione sulla bellezza della lentezza e dei piccoli gesti. Kundera ha scritto di meglio...ma anche le parentesi tra i gandi capolavori servono a riprendere fiato.