Ladri d'inchiostro
- Editore:
Marco Tropea Editore
- Collana:
- I narratori
- Traduttore:
- Bovaia R.
- Data di Pubblicazione:
- 29 Aprile 2010
- EAN:
9788855801225
- ISBN:
8855801228
- Pagine:
- 560
- Formato:
- brossura
Descrizione Ladri d'inchiostro
È l'estate del 1614, e il vento sta cambiando nella Spagna dell'Impero. Madrid pullula di soldati che preferiscono l'ozio alle armi, mentre il duca di Savoia minaccia il territorio spagnolo di Milano e nel sud Italia iniziano le manovre per la successione. Intanto, a dieci anni dalla stampa del Don Chisciotte, un tale, noto come Alonso Fernández de Avellaneda, pubblica un romanzo spacciandolo per la seconda parte del capolavoro di Cervantes. Si dà il caso che nel prologo Avellaneda getti infamia sulla persona dello stesso Cervantes, arrivando a tacciarlo di sodomia e destando così le attenzioni dell'Inquisizione. L'evento, realmente accaduto, suscita negli ambienti della capitale reazioni a catena ma, soprattutto, fa andare su tutte le furie l'editore di Cervantes, Francisco Robles, che da anni aspetta il seguito originale del Don Chisciotte. Adirato per quello che considera un mancato guadagno, Robles incarica un suo dipendente, Isidoro Montemayor - anch'egli hidalgo, anch'egli ex soldato -, di indagare sull'uomo che si firma come Avellaneda. Per scoprire la verità, Isidoro si introduce nei salotti di corte e nei bassifondi cittadini, rivelando, attraverso il "caso Cervantes", gli intrighi politici e la corruzione di una Spagna che si avvia a una inesorabile decadenza.
Recensioni degli utenti
Lento ma piacevole-31 Luglio 2011
Si tratta di una storia fantasiosa che ripercorre la pubblicazione, vera, di un seguito apocrifo del don Chisciotte di Cervantes, che, comunque, è servito da sprone a quest'ultimo a pubblicare quella seconda parte del romanzo che lui aveva in preparazione da dieci anni, direi appena in tempo in quanto è morto l'anno successivo. Non è un libro da leggere tutto d'un fiato, ma, anzi, va gustato a piccole dosi, non è nemmeno un libro d'azione, ma è un libro che ci dona un affresco gustoso della Spagna del '600, che mostra già i primi segni della decadenza, dove convive, o meglio sopravvive, una feccia umana che ogni giorno cerca di sbarcare il lunario inventandosi ogni sorta di lavoro o di trucchi ed una casta privilegiata rappresentata dalla nobiltà e dall'alto clero, spesso padrona di vita e di morte dei meno fortunati. Il libro segue dall'inizio alla fine la ricerca di tale Alonzo Fernandez de Avellaneda, pseudonimo sotto il quale si nasconde un'identità che non è mai stata accertata con assoluta sicurezza, sebbene molti ci vedano un gruppo di persone vicine a Lope de Vega, antagonista di Cervantes, che infatti, nel libro viene preso abbondantemente in giro. Intorno a questa ricerca, per la quale non manca la sorpresa finale, si dipanano piccole e grandi storie, misere e grandi figure, tra le quali viene anche collocata quella di un Cervantes vecchio, malato, pigro e accidioso. Non manca nemmeno, ovviamente, l'accenno di quella che, solo a nominarla, incute terrore, l'Inquisizione. Sebbene un po' lento, ripeto che va preso a piccole dosi, il libro mi è piaciuto, ne ho letti diversi sulla Spagna dell'epoca ed ogni volta c'è qualche elemento gustoso da aggiungere alle mie conoscenze in materia.