Kurt Cobain. Quando ero un alieno
- Editore:
Edizioni BD
- Data di Pubblicazione:
- 14 novembre 2013
- EAN:
9788866347705
- ISBN:
8866347701
- Pagine:
- 79
- Formato:
- brossura
- Argomenti:
- Rock e pop, Singoli compositori, musicisti, band e gruppi musicali
Descrizione Kurt Cobain. Quando ero un alieno
"I Nirvana, il gruppo più bello del mondo. Erano in tre, tre allegri ragazzi morti. Poi uno è morto sul serio. Anzi, si è ammazzato. Ricordo perfettamente quel giorno nella primavera del 1994. Ero alla fiera del libro di Bologna con la cartella di disegni sotto al braccio. Incontrai Mauro Chiaretto, alias Spider Jack, e fu lui che mi chiese se avevo sentito di Kurt. Certo che avevo sentito. Cioè, in quel periodo tutti parlavano di lui. Era da poco stato ricoverato a Roma per una overdose. Sapevo che stava male. Comunque a me questa cosa non piaceva. Non capivo perché un gruppo così unico si lasciasse intrappolare da una comunicazione così invasiva, come succedeva ai gruppi negli anni '70. Tutti i giornali parlavano della dipendenza di Kurt, dei problemi con sua moglie Courtney Love, dei litigi con il produttore Steve Albini per la realizzazione di "In Utero". Mi sembrava una brutta operazione di marketing. Mica ne avevano bisogno. I Nirvana erano il miglior gruppo rock si fosse mai sentito in giro. E punto. Perciò annuendo risposi che sapevo dei casini che aveva. Come fosse un mio parente. Mauro capì che non avevo capito e me lo disse con discrezione. Kurt Cubain era morto. Si era suicidato. L'eco di quello sparo riportò tutti i fantasmi a galla nella mia testa, Ian Curtis per primo e poi tutti i suicidi che nella mia vita sono entrati con il loro strascico di domande e sensi di colpa. A un suicidio si cerca sempre un colpevole."
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About a man-5 dicembre 2013
Prima del successo sono tutti persone normali: attori, pittori, sportivi...musicisti. Anche Kurt Cobain, leader dei Nirvana, ha avuto un'infanzia. Non felice, come quella di molti altri "sopravvissuti" della Generazione X, gli Alieni: incompresi, rifiutati, soli. Talmente tristi da doversi convincere di non poter essere nati qua sulla Terra, ma su un lontano pianeta nelle profondità dello spazio, dove "le culture non sono opinioni" e dove al posto dell'odio ci sono sorrisi comprensivi e soprattutto le famiglie si vogliono bene. Kurt ha incontrato qualcuno di questi Alieni, l'ha riconosciuto e ha urlato con loro la sua rabbia, il suo dolore, il suo amore. Attraverso le tinte azzurre – in ricordo della grande sensibilità del protagonista – gli autori raccontano con dovizia di particolari (dai poster di Black Flag e Meat Puppets alle chiacchierate con King Buzzo dei Melvins) la storia di un ragazzo di provincia, costruendo un collage di episodi che va oltre la cronaca e il tributo per puntare dritto all'anima del lettore. Perché in un mondo di esseri umani insensibili, gli alieni sono quelli che sanno aprire agli altri il loro cuore.
