Kualid che non riusciva a sognare di Vauro Senesi edito da Piemme

Kualid che non riusciva a sognare

Editore:

Piemme

Collana:
Bestseller
Data di Pubblicazione:
27 gennaio 2009
EAN:

9788856603835

ISBN:

8856603837

Pagine:
169
Formato:
brossura
Argomento:
Violenza nella società
Disponibile anche in E-Book
Acquistabile con la

Descrizione Kualid che non riusciva a sognare

Kualid vive con sua madre e suo nonno nella periferia di una Kabul dominata dai talebani e devastata dalle guerre. Ha dodici anni, lo sguardo sveglio e due incisivi un po' sporgenti che hanno consentito a suo cugino Said di affibbiargli il soprannome di "sorcio". Si guadagna la vita riempiendo con la pala le buche disseminate sulle strade che portano alla città, sperando in una moneta di ricompensa dai camion di passaggio. Ha fantasia Kualid, la fantasia di tutti i bambini, o almeno quella consentita a un bambino cresciuto in una zona di guerra. Conosce Asmar, il serpente di luce che, proiettato dal becco ricurvo di una teiera, lo viene a trovare in ogni notte di luna piena... Ma ha un cruccio: non riesce, proprio non riesce a sognare. O meglio, ci riesce a volte di giorno, quando è sveglio, ma quelli tutt'al più sono desideri, gli ha detto suo cugino Said, che anche per questo lo prende un po' in giro. È di notte che non riesce a sognare, Kualid. Non ci è riuscito nemmeno quando ha rubato i nastri delle videocassette che i talebani avevano legato a una mitragliatrice come trofeo, per ricordare a tutti che musica e immagini sono proibite. Proibite come gli aquiloni, e come tante altre cose a Kabul. Sarà l'incontro-scontro con Samir, il calligrafo che collabora con gli occidentali che hanno aperto un ospedale in città, a fargli conoscere il mondo dei disegni e dei colori. Sarà la scoperta di quel mondo che consentirà a Kualid di riuscire finalmente a sognare.

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4 di 5 su 1 recensione

Il coraggio di vivereDi B. Domenico-12 novembre 2010

Un finale inaspettato e commovente, ma certamente il più appropriato. Se vivere significa morire, non significa che bisogna smettere di combattere e di insistere perchè le cose vadano secondo le proprie speranze. Bello e significativo, Vauro fa breccia: pur essendo una storia inventata il contenuto non è diverso dalla realtà che il medioriente è costretto a vivere.