L' Italia e il patto balcanico, 1951-1955. Una sfida diplomatica tra Nato e Mediterraneo
- Editore:
Franco Angeli
- Data di Pubblicazione:
- 27 maggio 2011
- EAN:
9788856825787
- ISBN:
8856825783
- Pagine:
- 288
- Formato:
- brossura
- Argomenti:
- Storia postbellica del 20. Secolo: dal 1945 al 2000, Relazioni internazionali
Descrizione L' Italia e il patto balcanico, 1951-1955. Una sfida diplomatica tra Nato e Mediterraneo
La complessa vicenda che portò alla firma ad Ankara il 28 febbraio 1953 del Patto balcanico da parte di Grecia, Turchia e Jugoslavia, seguita il 9 agosto 1954, a Bled, dalla firma della più impegnativa alleanza militare fra i tre Stati, segnò un momento particolare per la politica estera dell’Italia repubblicana, impegnata in quegli anni a consolidare il proprio ruolo nella Nato, nella costruzione europea e nel Mediterraneo orientale. Il senso della “strana” alleanza nei Balcani tra due Paesi da poco entrati nella Nato e la Jugoslavia di Tito riposava soprattutto sul ruolo di punta di quest’ultima, agli occhi di Washington, nell’ambito della strategia occidentale in funzione anti-sovietica. In Italia i vari governi guidati da De Gasperi, Pella e Scelba, e il mondo diplomatico rivelarono incertezze e atteggiamenti contrastanti nei confronti di questo ruolo e in occasione dei due trattati balcanici, in un momento di acuta tensione tra Roma e Belgrado a causa della questione di Trieste. L’Italia cercò di impedire la cooperazione occidentale con Tito, malgrado una iniziale accettazione della nuova organizzazione balcanica, ostacolandone l’evoluzione in alleanza militare “agganciata” alla Nato e successivamente tentando di negoziare la sua eventuale adesione, voluta in particolare da Washington. Il volume, grazie ad un ampio esame della documentazione italiana, approfondisce i motivi dell’atteggiamento del nostro Paese nei confronti del Patto balcanico, ampliando la consueta visione storiografica che ne fa solo una variabile dipendente dalla vicenda triestina. Interessanti sono in quest’ottica i tentativi italiani di influire su Atene e Ankara e le analisi politiche e strategiche sull’effettiva capacità difensiva del Patto, dalla frontiera orientale italiana alla Tracia e agli Stretti. Il Patto balcanico si esaurì già a partire dal 1955 con il venir meno dell’interesse dei governi protagonisti. Fu comunque un interessante quanto imprevisto “test case” della capacità della politica estera italiana di gestire sviluppi internazionali imprevisti.