L' isola del giorno prima di Umberto Eco edito da Bompiani

L' isola del giorno prima

Editore:

Bompiani

Data di Pubblicazione:
26 novembre 2014
EAN:

9788845278679

ISBN:

8845278670

Pagine:
480
Formato:
brossura
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Trama L' isola del giorno prima

Nell'estate del 1643 un giovane piemontese naufraga, nei mari del sud, su di una nave deserta. Di fronte a lui un'Isola che non può raggiungere. Intorno a lui un ambiente apparentemente accogliente. Solo, su un mare sconosciuto, Roberto de la Grive vede per la prima volta in vita sua cieli, acque, uccelli, piante, pesci e coralli che non sa come nominare. Scrive lettere d'amore, attraverso le quali si indovina la sua storia: una lenta e traumatica iniziazione al mondo secentesco della nuova scienza, della ragion di stato, di un cosmo in cui la terra non è più al centro dell'universo. Roberto vive la sua vicenda tutta giocata sulla memoria e sull'attesa di approdare a un'Isola che non è lontana solo nello spazio, ma anche nel tempo.

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Recensioni degli utenti

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2 di 5 su 12 recensioni

Ottima letturaDi c. ivana-10 giugno 2023

Molto soddisfatto del libro induce a molte riflessioni

Eco "sfida" ManzoniDi R. Alberto-4 febbraio 2012

Come da titolo, Eco si cimenta nello scrivere in stile ottocentesco, raccontando vicende (naturalmente tratte da un manoscritto) risalenti a due secoli prima, e lo dichiara apertamente inserendo una chicca niente male (che vi invito a scoprire) nella descrizione dell'assedio di Casale Monferrato (che qualcuno, si ricorderà, era oggetto delle discussioni politiche alla tavola di don Rodrigo; e devo dire che, quanto a stile, riesce a mio parere nel suo intento. La trama è debitamente intricata, nello stile dell'autore, e come al solito va a toccare alcuni topos della narrativa antica e moderna, rimaneggiandoli e rimescolandoli a piacere: il tema del doppio (naturalmente cattivo, eppure immaginario) , addirittura i viaggi nel tempo, la cecità. Inserisce il lettore nel contesto di fermento scientifico (anche se bizzarro, talora) del '600, ironizzando immancabilmente sulla Chiesa dell'epoca e sul suo rapporto ambivalente con il sapere. Molto godibile, non raggiunge secondo me il livello di Baudolino e Nome della rosa, ma è una lettura piacevolissima che vi regalerà parecchie sere di erudito e studiatissimo divertimento!

Il peggior romanzo di EcoDi G. Raffaele-18 luglio 2011

Eco è uno dei miei autori preferiti ma questo romanzo non gli è venuto bene. La descrizione presente in copertina fa pensare a tutt'altro, il romanzo si rivela, invece, lento (molto lento) e noioso (molto noioso) . Mi aspettavo qualche riferimento e qualche legame in più con la particolare isola nella quale finisce il protagonista, invece viene citata un paio di volte e nemmeno in momenti cruciali. La parte iniziale è intrigante, ma dopo una ventina di pagine inizia subito a perdere punti, per arrivare poi ad un finale ovvio e facilmente intuibile.

Da leggere anche se stancanteDi u. giovanni-23 marzo 2011

Come sempre, idea di base nuova e intrigante. Purtroppo, pur risultando sempre, trattandosi di Eco, un libro che ti prende fino alla fine, anche per i suoi spunti culturali mai benali, purtuttavia non si vivacizza mai risultando un pò noioso. Come sempre, però, un testo da leggere.

Bell'idea tirata troppo per le lungheDi M. Mattia-25 novembre 2010

In questo libro eco non riesce, a mio modo di vedere, ad essere efficace. L'idea, come sempre brillante, è tradita da uno sviluppo troppo noioso. Questo benedetto giorno prima non arriva più! Ci sono tuttavia spunti, ovviamente culturali, molto interessanti, sulle tecniche marinaresche del passato, si scende nel magico, si scelgono rotte sconosciute. Però sull'isola il tempo sembra cristallizzato, dando un ritmo troppo lento anche per un isola quasi deserta. Noioso! I due sarebbero uno se non fosse per la ricerca "storica".

L'isola del giorno primaDi S. Micaela-12 novembre 2010

Sarà che non ho mai avuto particolare simpatia per il '600 e per la sua prosa, sarà che ho l'impressione che Eco dopo il Nome della Rosa sia diventato piuttosto manierista (il che in un romanzo sul '600 magari poteva anche andare bene ) , che scriva troppo "alla Eco", però questo libro non mi ha decisamente entusiasmato.