L' isola di cemento di James G. Ballard edito da Feltrinelli
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L' isola di cemento

Editore:

Feltrinelli

Traduttore:
Bocchiola M.
Data di Pubblicazione:
1 giugno 2013
EAN:

9788807882951

ISBN:

8807882957

Pagine:
155
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Trama L' isola di cemento

Quasi un adattamento postmoderno di Robinson Crusoe, con echi anche della "Tempesta" shakespeariana, "L'isola di cemento" narra del naufragio del protagonista Robert Maitland su un'isola di fabbricazione umana. Maitland è un uomo ricco, vive una vita borghese con tanto di moglie, figlio e amante. Ma un giorno, d'improvviso, dopo un tremendo incidente mentre è alla guida della sua splendida Jaguar, si ritrova imprigionato sullo spartitraffico dell'autostrada. Incapace di sfuggirne, deve trovare il modo di sopravvivere lì, ai confini dell'universo umano in un ambiente alieno e al di là della civiltà, e tutto quel che ha per farlo è quanto gli è rimasto dell'auto distrutta. Ma, via via che la situazione precipita, Maitland si adegua alla sua nuova condizione, scopre in sé una diversa consapevolezza e si convince che la sua nuova esistenza potrebbe non essere peggiore della precedente. Va avanti perciò nella scoperta dell'isola, con i suoi segreti e relitti del passato, con i suoi abitanti. Nell'Isola di cemento si ritrova il tema ricorrente nella poetica ballardiana dell'alienazione prodotta dalla tecnologia e dalla contemporaneità, che può spingere a preferire la sopravvivenza in condizioni estreme pur di ritrovare una libertà perduta nella società disumanizzata.

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3 di 5 su 3 recensioni

L'isola di cementoDi a. marco-14 luglio 2011

Spettacolare inchiestaromanzo sull'isola nativa dell'autore. Quando un romanziere inglese che si rispetti ambienta la sua storia su un'isola, vuol dire, di solito, che parla del suo paese; che è un'isola. E l'immagine dell'Inghilterra che viene fuori da questo romanzo è piuttosto agghiacciante. Il romanzo è una specie di incubo, e forse non è altro che il delirio di un moribondo; comunque ha una forza notevole, e anche un'ironia tagliente. Non è affatto una cosa minore di Ballard, è uno dei suoi migliori incubi postmoderni. Non ve lo fate scappare!

L'isola di cementoDi A. Valeria-31 ottobre 2010

A me non è piaciuto molto questo osannato libro.Sarà che io non ne ho capito il grande spessore,ma l'ho trovato un testo piuttosto inutile.Un uomo finisce in un'isola spartitraffico isolata dal mondo datroppo a alte barriere di cemento tanto di impedire a qualsisi soccorso di scorgere il malcapitato automobilista incidentato.i fa male,sembra molto,ma non è poi così vero. in un'isola deserta in cui scopre esistere persino un un bunker ( sic) e trova due sbandati che ci vivono.Il resto è vuoto per me.Nessun sentimento, nessun affetto; una cruda relazione di sfruttamento che non sfocia che nella scoperta che si può rimanere da soli a sopravvivere sotto un'autostrada.certo non è banale né prevedibile. testo è scritto bene, si legge velocemente e senza fatica.Ma non mi ha lasciato niente.Un libro senza storia e senza speranza.un teatro dell'assurdo privo di motivazioni ed emozioni

Uno stato mentaleDi P. Samuele-13 luglio 2010

Quest'isola è uno stato mentale. Non appena divenuto consapevole di ciò, l'architetto Robert Maitland inizia a sfruttare a suo vantaggio la disastrosa odissea che gli è occorsa in seguito a un incidente automobilistico. Qualche giorno prima Maitland era uscito di strada con la sua costosissima auto, e si era ritrovato completamente isolato dal mondo, bloccato in un'isola spartitraffico ai margini delle autostrade, ferito a una gamba, impossibilitato quindi a fuggire da quel terreno ostile. I tentativi di fuga dall'isola di cemento da parte di Maitland, e i controversi rapporti che instaura con gli unici due esseri umani che la abitano (un minorato mentale forzuto e una ragazza dalle dubbie qualità morali) nascondono un desiderio inconscio: quello di distaccarsi dalla società fasulla, piena di falsità e apparenze in cui l'architetto era incastrato nella sua vita precedente. Robert riscopre la propria dimensione primitiva, compenetrando il proprio corpo con l'erba, definita un gigantesco essere verde, e la terra, piena di testimonianze di una vita precedente come fossili del passato: un vecchio cinema abbandonato, una casa vittoriana in rovina, un cimitero. Maitland capisce che l'isola è un essere vivente con una propria coscienza, e che tutte le privazioni che gli impone gli serviranno a raggiungere un nuovo livello di consapevolezza di sè. L'alienante e frenetica vita sociale di Maitland è solo un vago ricordo, il vero locus di conoscenza è l'isola.