Le intermittenze della morte di José Saramago edito da Feltrinelli

Le intermittenze della morte

Editore:

Feltrinelli

Traduttore:
Desti R.
Data di Pubblicazione:
24 Gennaio 2013
EAN:

9788807881350

ISBN:

8807881357

Pagine:
224
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Trama Le intermittenze della morte

Un paese senza nome, 31 dicembre, scocca la mezzanotte. E arriva l'eternità, nella forma più semplice e quindi più inaspettata: nessuno muore più. La gioia è grande, la massima angoscia dell'umanità sembra sgominata per sempre. Ma non è tutto così semplice: chi sulla morte faceva affari per esempio perde la sua fonte di reddito. E cosa ne sarà della chiesa, ora che non c'è più uno spauracchio e non serve più nessuna resurrezione? I problemi, come si vede, sono tanti e complessi. Ma la morte, con fattezze di donna, segue i suoi imprendibili ragionamenti: dopo sette mesi annuncia, con una lettera scritta a mano, affidata a una busta viola e diretta ai media, che sta per riprendere il suo usuale lavoro, fedele all'impegno di rinnovamento dell'umanità che la vede da sempre protagonista. Da lì in poi le lettere viola partono con cadenza regolare e raggiungono i loro sfortunati (o fortunati?) destinatari, che tornano a morire come si conviene. Ma un violoncellista, dopo che la lettera a lui indirizzata è stata rinviata al mittente per tre volte, costringe la morte a bussare alla sua porta per consegnarla di persona.

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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 19 recensioni

Saramago sorprende!Di S. Mattia-6 Aprile 2018

Ho terminato da qualche giorno "Le intermittenze della morte", il primo libro che io abbia mai letto di José Saramago e che dire? È stata una scoperta inaspettata e bellissima. Ho lasciato decantare un po' la storia, come si fa con i vini buoni, ma quella sensazione di aver scovato un autore grande, immenso non passa. Ora ho sulla lista desideri "Cecità": appuntamento al prossimo capolavoro...

GenialeDi P. Giorgia-22 Marzo 2015

È il mio preferito in assoluto. È stato il primo libro di Saramago che ho letto, ed è nato un amore. La trama è originale (come quella di tutti gli altri suoi romanzi): ipotizza una situazione surreale e controversa e comincia ad analizzare le varie conseguenze che questa situazione comporta. In questo caso Saramago ipotizza che la morte smetta di agire e da qui sviluppa una storia bellissima e molto coinvolgente. Oltre all'originalità della trama, ad essere tipico di Saramago è anche lo stile: frasi molto lunghe che possono durare anche più di una pagina, interrotte solo da virgole. Non ci sono virgolette per introdurre i discorsi e maiuscole dopo i punti. Che dire: io lo consiglio vivamente!

Le intermittenze della morteDi V. Eleonora-17 Gennaio 2014

"Perché la filosofia ha bisogno tanto della morte come delle religioni, se filosofiamo è perché sappiamo che moriremo, (...) filosofare è imparare a morire." Primo libro che leggo di Saramago, e per caso (gruppo di lettura). La protagonista assoluta è la Morte, che decide di scioperare con l'arrivo dell'anno nuovo in un paese incognito. Il narratore è esterno, ottima scelta a mio parere. Il tema è paradossale, e la scrittura sarcastica. Lo stile dell'autore mi ha colpita, a volte disorientata, ma di sicuro leggerò altri suoi lavori.

La morteDi C. Michele-4 Maggio 2012

Cosa ne sarebbe di noi esseri umani se, all'improvviso, Grazie all'ennesima idea brillante del mio amato Josè ci accorgeremo di quanto la morte sia, in un certo qual senso, assolutamente necessaria. E magari ci spaventerà un pò meno...

Le intermittenze della morteDi C. Silvia-1 Marzo 2012

Le intermittenze della morte è un romanzo "strano", con un tema che pochi scrittori hanno saputo affrontare con cognizione: la morte, il grande fantasma che da sempre terrorizza l'uomo. Saramago ha immaginato che un giorno la morte sia sparita nel nulla e che quindi gli uomini debbano far fronte al problema.

Della banalità della morteDi u. giovanni-23 Gennaio 2012

Data la sua scomparsa, ho comprato tutti i libri di Saramago e li sto centellinando. Comunque, le intermittenze della morte. Pur non essendo il suo miglior romanzo (romanzo è un termine forse inappropriato per questo libro) è comunque straordinario per le riflessioni che impone su di un tema che, volente o nolente, ci appartiene come genere umano. Mai banale, anzi, sempre estremamente lucido e ironico.