L' idiota di Fëdor Dostoevskij edito da Mondadori

L' idiota

Editore:

Mondadori

Edizione:
2
Traduttore:
Maini E., Mantelli E.
Data di Pubblicazione:
22 novembre 2016
EAN:

9788804671886

ISBN:

8804671882

Formato:
brossura
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Trama L' idiota

Pubblicato a puntate nel 1868 sulla rivista moscovita "Russkij vestnik", L'idiota fu scritto freneticamente da un Dostoevskij incalzato dai debiti, tormentato dagli attacchi di epilessia, attratto dal canto di sirena della roulette. Eppure, nell'abisso della sua disperazione, il grande scrittore russo ha saputo dare un'opera di grande luminosità, uno di quei libri il cui valore artistico va oltre la qualità letteraria. "L'idiota" è infatti il romanzo in cui il realismo fantastico di Dostoevskij si misura con l'altissimo obiettivo di dare una rappresentazione artistica dell'uomo assolutamente buono. Un uomo, frammento del Cristo, attorno a cui prende vita quel mondo di tragedie e macchiette che è la Russia dell'Ottocento. Con un saggio di Hermann Hesse.

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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 15 recensioni

Ottimo, non potrebbe essere diversamente!Di b. bruno-25 giugno 2018

Conoscevo da sempre il libro ordinato, l'idiota di Fëdor Dostoevskij; dovevo fare un regalo che, devo dire, è stato poi molto gradito. Ottima l'edizione della Rizzoli. Non mancherò di ricontattarvi per qualche altro libro. Ringrazio per la premura

Un bel libroDi T. Francesco-30 marzo 2018

Libro che sin dalle prime pagine si mostra interessante. La trama non è affatto lenta, la scrittura, ovviamente, è quella di un grande scrittore, ma l'opera non è paragonabile, a mio avviso, ad altri capolavori dell'autore, come, ad esempio, delitto e castigo. In tutti i casi un libro da leggere.

Dostoevskij, "letterato diagnosta"Di S. Rossella-5 maggio 2015

Nella Russia dell'Ottocento, il principe Lev Nikolaevic Myskin è destinato a stravolgere la vita di tutti coloro con cui casualmente o volontariamente entra in contattato. La straordinaria capacità narrativa dell'autore riesce a dare forma, voce e consistenza a ognuno dei protagonisti, le cui vicende individuali convergono mirabilmente verso quella principale che gira attorno alla figura del principe. L'opera può essere considerata come un'enorme lente d'ingrandimento che coglie gli aspetti più oscuri e infimi della mente umana, ingigantendoli oltre i limiti della realtà. Questi aspetti, infatti, diventano le caratteristiche identificatrici di tutti i personaggi, che possono essere pensati alla stregua di veri e propri casi sociali, patologici e clinici. Nonostante il principe sia l'unico personaggio unanimemente considerato malato, tanto che neanche egli stesso prova a smentire di essere affetto da "idiotismo" (nome alternativo con cui veniva denominata l'epilessia, una malattia di cui non si conoscevano le origini, le cause e quindi le possibili cure) non è il solo a esserlo. Egli appare, da una parte, come il capro espiatorio su cui gli altri personaggi riversano, inconsapevolmente, le frustrazioni derivanti dalle loro fisime interiori nascoste dietro le maschere imposte dalla "buona" società e, dall'altra, come il facile bersaglio di tutti quei meccanismi sociali che, involontariamente e irreversibilmente, si innescano quando la solitudine meditativa cede il posto alla caotica socialità. L'attenta osservazione e la minuziosa descrizione delle personalità più enigmatiche, problematiche, maniacali, ossessive e psicotiche, fanno di Dostoevskij un vero e proprio "diagnosta" capace di interpretare la mente umana in tutti i suoi aspetti: dall'idiozia al servilismo, dalla follia alla vanità, dal vizio alla corruzione. L'opera, più ricca di spunti autobiografici di quanto in realtà possa apparire (grazie alla presenza di tratti psicologici appartenenti allo stesso autore che entrano a far parte della vita interiore dei personaggi) possiede una forza espressiva e stilistica unica e perfettamente riconoscibile che, insieme a una sintassi articolata e complessa, contribuisce alla sua riuscita sotto ogni punto di vista. Assolutamente da leggere, comprendere e analizzare.

Capolavoro!Di A. Stefano-8 ottobre 2013

Un capolavoro di indiscussa bellezza (peraltro oggetto di sceneggiatura da parte del celeberrimo regista giapponese Akira Kurosawa). Nonostante la lunghezza del romanzo (caratteristica ben riconosciuta di gran parte della letteratura russa) la lettura scorre velocemente in un susseguirsi di colpi di scena cui il lettore a stento riesce a sottrarsi. La dinamicità del testo è davvero sorprendente tanto da "vedere" ciò che si sta leggendo. Notevole il profilo psicologico tracciato dall'autore di ciascun personaggio. Un capolavoro.

Capolavoro!Di b. simonetta-16 maggio 2012

Letto, divorato, una decina di anni fa, rimanendone incantata. E' un classico che continua ad affascinare, attuale più che mai. In un tempo dominato dal cinismo e dall'opportunismo, dalla diffidenza nei confronti degli altri, quanto mai attuale il giudizio di "idiota" che viene dato al Principe Myskin da chi lo circonda, da chi semplicemente non riesce a riconoscere la purezza e l'assoluta bontà che lo anima. Un libro sulla bellezza morale, profondissimo e complesso

L'ho trovato noiosoDi R. Laura-29 marzo 2012

Ho letto diversi libri di Dostoevskij e mi sono piaciuti tutti abbastanza o, comunque, mi hanno lasciato qualcosa. In questo caso, invece, mi vedo costretta ad ammettere che mi sono annoiata terribilmente, non ho colto i messaggi che l'autore voleva inviare e pertanto non sono riuscita ad apprezzarlo come mi sarebbe piaciuto. Mi rendo conto che sia un vero peccato, vista l'importanza dell'opera, ma al cuor non si comanda.