L' idealista di Geraldine Brooks edito da Neri Pozza

L' idealista

Editore:

Neri Pozza

Traduttore:
Gabutti C.
Data di Pubblicazione:
23 giugno 2005
EAN:

9788854500273

ISBN:

8854500275

Pagine:
319
Formato:
brossura
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Trama L' idealista

Piccole donne di Louise May Alcott si apre con le sorelle March che, all'approssimarsi del Natale, rivolgono un pensiero accorato al loro padre lontano. Un anno dopo, alla fine del libro, il signor March torna a casa dalle ragazze. Ma cosa gli è successo nel frattempo? E cosa gli ha lasciato l'esperienza della guerra cui ha partecipato? Il romanzo di Geraldine Brooks colma, appunto, questa lacuna ispirandosi alla figura realmente esistita del padre della Alcott, Bronson, uno degli esponenti - con Thoreau ed Emerson dell'idealismo americano del XIX secolo. Il risultato non è né una biografia, né una continuazione di "Piccole donne" ma un romanzo storico in sé concluso.

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3 di 5 su 1 recensione

L'idealistaDi B. Salvo-10 agosto 2011

Prova letteraria decisamente sottotono rispetto ai suoi alti standard, la prima parte del romanzo (circa due terzi) è narrata da March, appunto, intrecciando flashback del passato, eventi del presente e lettere alla moglie e alle figlie. Una parte che tende un po' a perdersi nei meandri della vicenda abolizionista, nei racconti ambientati nelle piantagioni di cotone, nei soprusi sugli schiavi di colore, perpetrati anche dopo la loro liberazione. Non sono un'appassionata di questo capitolo della storia statunitense, quindi è stato modesto il fascino che questa parte del romanzo ha esercitato su di me, ma certamente potrà avere miglior fortuna su chi invece gradisce questo sfondo storico. Più interessante il racconto dell'incontro di March con la giovane Marmee e dei primi tempi del loro matrimonio; comprimari in questa parte della narrazione, i due famosi letterati e filosofi Henry David Thoreau e Ralph Waldo Emerson. Non è che il romanzo della Brooks dica moltissimo su di loro e sulla rilevanza delle loro personalità nel quadro della storia americana, ma può essere un utile spunto per approfondire in altre sedi la loro conoscenza. Entra (molto, molto vagamente, semplicemente citato) nella narrazione anche Nathaniel Hawthorne, l'autore de La lettera scarlatta. A un terzo circa dalla fine, cambia la voce narrante: come sanno bene i lettori (lo siamo stati quasi tutti, durante l'infanzia) di Piccole donne, il capitano March viene ricoverato a Washington e la moglie vi si reca in fretta e furia ad assisterlo. Qui verranno sciolti i nodi che erano stati sparsi nella prima parte del romanzo, e anche Marmee verrà a conoscenza di parte della vita del marito che fino ad allora sconosceva, quella relativa alla sua giovinezza itinerante. Alla fine, brevemente, la voce narrante torna ad essere quella del capitano March, un personaggio che non ha suscitato molto la mia curiosità né la mia simpatia, sempre vagamente irresoluto per quanto molto umano, diviso tra codardia e slanci di altruismo. Tirando le somme, L'idealista non è sicuramente un cattivo romanzo, si legge facilmente, è ben documentato, ma per quanto mi riguarda ho preferito di gran lunga le ambientazioni dei libri precedenti della Brooks, l'Inghilterra del XVII secolo di Annus Mirabilis e la ricostruzione della storia della Haggadah di Sarajevo ne I custodi del libro. Questo è ovviamente un giudizio puramente e spietatamente soggettivo, e pertanto di scarso valore per chi ha gusti differenti dai miei; gli amanti della famiglia March e della storia della guerra civile americana troveranno invece pane per i loro denti.