Homo videns. Televisione e post-pensiero
- Editore:
Laterza
- Collana:
- Economica Laterza
- Edizione:
- 16
- Data di Pubblicazione:
- 22 settembre 2000
- EAN:
9788842061564
- ISBN:
8842061565
- Formato:
- brossura
Libro Homo videns. Televisione e post-pensiero di Giovanni Sartori
Trama libro
"Un saggio polemico ed estremamente intelligente, che rivendica la complessità della parola a fronte della videobanalità, della conoscenza a fronte della mera informazione". (Fernando Savater). La domanda di fondo intorno alla quale riflette Giovanni Sartori non può essere elusa: davvero il tele-vedere cambia la natura umana?
Recensioni degli utenti
Schiavi dell'immagine - 26 aprile 2012
Saggio interessante sul mezzo televisione, anche se a volte i dati su cui l'autore si sofferma danno l'impressione di essere riduttivi e poco aggiornati. Estremamente severo e lucido, Sartori smaschera gli effetti e le finalità subdole della cultura televisiva, e da un'ampia dimostrazione di come l'enfasi dell'immagine imposto da tale cultura ci possa modificare moralmente, riducendo la nostra abilità di astrazione e riflessione razionale.
Homo videns - 22 novembre 2010
Sartori non ha bisogno di prestazioni. In questo libro analizza l'effetto, l'appiattimento cerebrale prodotto dalla televisione sulla società. Ora ne servirebbe uno sui mali del computer.
Stupidità via cavo. - 16 agosto 2010
Sartori non dovrebbe aver bisogno di presentazioni: professore alla Columbia University di New York, e all'Università di Firenze, membro dell'Accademia dei Lincei e dell'American Academy of Arts and Sciences, e molte altre cose. Dunque la sua autorevolezza è fuori discussione. Questo saggio, edito per la prima volta nel '99, parte da una tesi forte: la televisione modifica radicalmente (impoverendolo) l'apparato cognitivo dell'Homo Sapiens. E' vero o falso che l'uomo video-formato diventa incapace del pensiero astratto e concettuale?
Homo superficialis - 20 luglio 2010
A questo ci hanno ridotto tante immagini, tante informazioni? Credo di sì: no siamo sufficientemente vaccinati nei confronti delle piccole e grandi bugie della comunicazione di massa, dell’ammaliante potere persuasivo della pubblicità, del tentativo di convincerci di ciò che è vero attraverso un racconto parziale e predigerito. Il fatto è che possiamo continuare a essere noi stessi sono grazie a ciò che sappiamo, e non ciò che vediamo, propinato di volta in volta con finalità diverse dalla formazione. E’ nella conoscenza salda che si radicano le nostre convinzioni, non nel fugace rumoreggiare quotidiano dei sondaggi d’opinione.