La guerriera gentile. Una donna in lotta contro il regime cinese
- Editore:
Corbaccio
- Collana:
- Dalla parte delle donne
- Traduttore:
- Basiglini L.
- Data di Pubblicazione:
- 7 maggio 2009
- EAN:
9788879729703
- ISBN:
8879729705
- Pagine:
- 395
- Formato:
- rilegato
- Argomento:
- Diritti umani
Descrizione La guerriera gentile. Una donna in lotta contro il regime cinese
Rebiya Kadeer, la più nota dissidente della Cina, si racconta in questo libro che è un'autobiografia e una fotografia lucida e impietosa di un regime spietato. Ha assistito al fallimento disastroso del grande balzo in avanti, ha subito la rivoluzione culturale, con la famiglia di etnia uiguri e religione musulmana è stata cacciata più volte dalla propria terra e più volte ha dovuto ricominciare tutto daccapo. Da semplice lavandaia è diventata imprenditrice e miliardaria: è stata a lungo il simbolo della donna emancipata nella Cina convertita al neocapitalismo e ha partecipato alla Quarta conferenza mondiale sulle donne dell'ONU di Pechino nel 1995. Ma da quando si è rifiutata di dissociarsi dalle parole del marito, dissidente ed esule negli Stati Uniti, Rebiya Kadeer è stata sottoposta a una feroce persecuzione e i suoi undici figli hanno subito ritorsioni e rappresaglie. Imprigionata, ha trascorso in carcere cinque anni, fino al 2005, quando è stata rilasciata in seguito a un accordo con gli Stati Uniti, dove attualmente risiede insieme al marito e a sei figli, e da dove continua a tenere alta l'attenzione sulle violazioni dei diritti umani da parte della Cina. Candidata tre volte al premio Nobel, nel 2004 ha ricevuto il premio Rafto per i diritti umani.
Recensioni degli utenti
Una donna sola contro il Gigante Rosso-20 maggio 2009
Un'autobiografia ke è al tempo stesso una lucida fotografia di un regime spietato. Rebiya Kadeer ha assistito al fallimento disastroso del grande balzo in avanti, ha subito la rivoluzione culturale, cn la famiglia di etnia uigura e, come tutti gli uiguri, di religione musulmana è stata cacciata + volte dalla propria terra e ha dovuto ricominciare tutto daccapo. Da semplice lavandaia è diventata imprenditrice miliardaria: è stata a lungo il simbolo della donna emancipata nella Cina convertita al neocapitalismo e ha partecipato alla Quarta conferenza mondiale sulle donne dell'ONU di Pekino nel 1995. Ma da quando si è rifiutata di dissociarsi dalle parole del marito, dissidente negli Stati Uniti, è stata sottoposta a una feroce persecuzione e i suoi undici figli hanno subito ritorsioni e rappresaglie.