La grande trasformazione. Le origini economiche e politiche della nostra epoca
- Editore:
Einaudi
- Edizione:
- 1
- Traduttore:
- Vigevani R.
- Data di Pubblicazione:
- 3 settembre 2010
- EAN:
9788806205607
- ISBN:
8806205609
- Pagine:
- 383
- Formato:
- brossura
- Argomenti:
- Storia economica, Antropologia sociale e culturale, etnografia
Libro La grande trasformazione. Le origini economiche e politiche della nostra epoca di Karl Polanyi
Trama libro
Esito necessario di una contraddizione più che secolare (quella tra "la sostanza umana e naturale" della società e il generalizzarsi dei rapporti mercantili), la "grande trasformazione" subita dalle istituzioni liberali negli anni Trenta del secolo precedente è al tempo stesso per Polanyi la dimostrazione della falsità delle tesi dell'economia politica classica e neoclassica, con la loro apologia dell'homo oeconomicus e del "mercato autoregolantesi". Ricorrendo largamente ai dati dell'antropologia e della storia (il discorso di Polanyi spazia dall'economia primitiva degli isolani delle Trobriand studiati da Malinowski alla vastissima letteratura sulla Rivoluzione industriale in Inghilterra), Polanyi dimostra il carattere alla lettera "singolare", non "naturale" delle società di mercato, che critica anche radicalmente dall'interno. Logico sbocco di questo rifiuto di un mondo in cui il fascismo costituisce una "mossa" sempre possibile, è il successivo passaggio di Polanyi a quelle ricerche di antropologia economica ed economia comparata che gli assegnano un posto di primo piano nella costruzione di una scienza unificata delle società umane. (Introduzione di Alfredo Salsano)
Recensioni degli utenti
Ottimo libro, estremamente chiaro - 8 febbraio 2019
Per chi vuole avere un quadro esaustivo della crisi sociopolitica che arriva fino si nostri giorni, questo libro è imprescindibile. Analisi serrata dei fatti e grande chiarezza espositiva!
Un'interpretazione originale, preziosa e attuale - 20 marzo 2018
Un libro scritto nel 1944 ma ancora poco conosciuto, pur essendo di grande rilevanza e potenzialità per il progresso interdisciplinare delle scienze sociali. Karl Polanyi fu studioso acuto che colse in maniera lucida alcuni aspetti drammatici e terribilmente attuali della interazione fra fenomeni economici e fenomeni sociali. In particolare, egli mise in evidenza come il mercato autoregolato, in assenza di correttivi, avrebbe trovato inevitabilmente l'opposizione di quella società che da quello stesso mercato veniva minacciata, creando esso emarginazione, sacche di disoccupazione e di povertà, nonché impoverendo lo stesso ambiente naturale fino a "trasformarlo in un deserto". Il Fascismo in Italia e il Nazional-socialismo in Germania furono, a ben vedere, la risposta sociale all'utopia del mercato autoregolato già diffusasi nei primi decenni del XX secolo. A mio personale modo di vedere, in estrema sintesi, questo libro - di cui credo si parlerà ancora molto in futuro - è in grado di offrirci due messaggi, connessi ma distinti. Un primo messaggio è il seguente: i fenomeni economici sono importanti ma non possono assurgere a valore assoluto, perché l'uomo non è semplicemente Homo Oeconomicus ma è qualcosa di più complesso e di più completo, è qualcosa di più vicino al concetto di "animale sociale" di cui parlava Aristotele. Il secondo messaggio è il seguente: comprimere forzatamente l'uomo e la società alla sola dimensione economica, sostenendo dunque che un enorme libero mercato autoregolato possa rappresentare la soluzione organizzativa ottimale per l'umanità è una concezione non solo sbagliata e triste, ma anche pericolosa per la pace sociale, il benessere delle persone e per l'ambiente naturale. Infine vale la pena osservare che il fenomeno moderno del cosiddetto "populismo" può ben essere inquadrato - anche alla luce del contributo di Polanyi - come una reazione del corpo sociale di una nazione alla minaccia - forse non solo presunta - esercitata dal grande mercato (di prodotti, di cultura, di uomini) globale.
Opera unica - 29 luglio 2011
Polanyi è un autore purtroppo poco conosciuto nel panorama economico internazionale e ciò può essere attribuito all'aver parlato di economia da prospettive scomode per la casta degli economisti, un tempo, più di oggi, barricati nelle loro teorie. Polanyi è il teorico dell'embeddedness, ossia l'economia inglobata nella società e mai viceversa, per cui nel momento che si venne a formare il mercato autoregolato, la società non poteva far altro che reagire; reazioni che portarono al crollo della società globale. Il libro è piacevole, forse un po' tropppo dispersivo e ripetitivo in certe occasioni, ma il tutto giova alla comprensione del pensiero di questo grande teorico. Sicuramente le sue teorie sono state in parte smentite con il tempo (vedi i distretti industriali), ma "La grande trasformazione" è un testo che merita di essere letto almeno per il fascino della tesi dell'autore, perchè è storia, è filosofia, è antropologia, è sociologia e infine anche economia. Un mix vincente ma difficile da collocare e digerire.
La grande trasformazione - 22 luglio 2011
Sebbene l'autore abbia una visione un po' ideologizzata, bisogna leggere questo saggio se si vuole capire qualcosa del mondo moderno. Opera né di storia, né di economia, né di sociologia o antropologia costituisce un importante contributo alla fondazione di una "nuova" "scienza unificata delle società umane". Al centro del libro è il capovolgimento dell'idea che la società liberale corrisponde alla società di mercato; la falsità delle tesi dell'economia classica con la loro apologia dell'"uomo economico" e del "mercato che autoregolamenta economia e contesto sociale. Sicuramente stimolante e libro unico nel suo genere.